Seminario estivo della Società italiana letterate, Scuola e laboratorio di cultura delle donne, Campo politico donne di Agape sono alcuni degli appuntamenti estivi che vengono lanciati come occasione di incontro, studio e confronto per le donne.-{{10-12 giugno 2011}}: {{XII Seminario estivo residenziale SIL a Monte Porzio Catone (Roma) sul tema }} {{“Gelido Giallo. Donne e uomini tra crisi dell’emancipazione, libertà e violenza: il caso scandinavo” }}

“{{Le narrative di genere}} rappresentano, ognuna a suo modo, un territorio della letteratura che sembra più di altre forme registrare e indagare, con una certa immediatezza, le inquietudini, i problemi e i cambiamenti in corso nel corpo sociale. Il giallo, e in particolare {{il “giallo scandinavo”,}} oltre a costituire un vero e proprio fenomeno editoriale degli ultimi due decenni – in Italia ma anche a livello mondiale – si offre come un caso di studio di particolare interesse: sia per la massiccia presenza di autrici ({{Liza Marklund, Camilla Lackberg, Asa Larsson, Anne Holt }} e altre), sia per la particolare sensibilità alle relazioni donne/uomini che mostrano anche gli autori, a partire da {{Henning Mankell}}, passando per il celebrato{{ Stieg Larsson}}, autore del successo planetario della cosiddetta “{Trilogia Millennium” (Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco, La regine dei castelli di carta}) fino al norvegese {{Jo Nesbo}}.

Lo scrittore {{Arne Dahl}} sostiene che “è estremamente stimolante scrivere di un paradiso che cade a pezzi”, alludendo alla {{crisi del sistema socialdemocratico scandinavo }} e al riemergere di una {{destra xenofoba e neonazista}} favorita dalla corruzione delle élite politiche e finanziarie e dalla presenza di comunità immigrate. Ma la domanda di fondo per noi è come in quelle società, al di là della parità formale, si siano coniugate in oltre mezzo secolo le politiche di emancipazione con la dinamica dei rapporti tra i sessi. Perché, al di la della qualità letteraria dei testi – nel giallo, come negli altri generi definiti “commerciali” o di intrattenimento, ci sono buoni e cattivi libri –{{ la domanda da cui partiamo}} è: perché proprio in Paesi ad alto tasso di emancipazione femminile (occupazione, Welfare, rappresentanza nelle istituzioni e legislazione per le Pari Opportunità), spesso indicati come modelli da invidiare, {{un paio di generazioni di scrittrici e scrittori abbia scelto il genere giallo per raccontare il perdurante conflitto tra i sessi, l’insoddisfazione delle donne e le pulsioni profonde che producono fenomeni di efferata violenza?}}

Ci pare che nelle narrative del giallo scandinavo – qui ci limitiamo alle scritture provenienti da Svezia e Norvegia – emerga la rappresentazione non solo di {{una generazione di donne che pur avendo pari possibilità di accesso alle professioni continua a vivere la maternità con molte difficoltà e le relazioni (familiari e sentimentali, etero e omo) con grandi sofferenze,}} sia una generazione di uomini auto-riflessivi e consapevoli della crisi del maschile. Si può parlare di una narrativa che riconosce e registra, a suo modo, la “crisi del patriarcato” e, con essa, il complesso mutamento, anche simbolico, delle relazioni tra i sessi, con i suoi, forse inevitabili, strascichi di rancore sotto la superficie? Possiamo individuare, nella messa a tema di questo spostamento, un indizio di quella “trasmissione indiretta”, per osmosi o contagio, delle tematiche centrali del femminismo nel mainstream comunicativo – globale, o almeno europeo e occidentale – in cui si inserisce la letteratura di genere?

Il tema di questa edizione del seminario si collega peraltro, in qualche modo, {{agli argomenti delle ultime due edizioni}}: il tema delle “Epiche impreviste” – le protagoniste di alcune delle storie narrate sono donne che devono superare “prove del fuoco” per cambiare, quando non addirittura per sopravvivere – e quello delle “Riscritture d’amore”, per l’estrema attenzione alla vita privata e alla qualità delle relazioni sentimentali (etero e omo) che nei testi presi in esame si accompagna al previsto intreccio giallo.”

Il Seminario estivo residenziale proposto dal gruppo romano della Sil (Paola Bono, Anna Maria Crispino, Laura Fortini, Monica Luongo, Giuliana Misserville, Bia Sarasini) è arrivato al suo dodicesimo appuntamento mantenendo la formula collaudata nelle ultime edizioni dell’appuntamento, con un ulteriore sforzo di coinvolgimento di studiose e appassionate più giovani attraverso la creazione di contributi alle spese di partecipazione (fino a 4) da assegnare in forma di borsa di studio a carico del comitato organizzativo.
Sono state chiamate a contribuire con la loro riflessione {{Elisabetta Mondello}}, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea e di Sociologia della letteratura, creatrice del progetto “Roma Noir”; {{Francesca Pasini}}, giornalista e critica d’arte; {{Monica Farnetti}}, docente di Letteratura italiana e tra le socie fondatrici della Sil.

{{per il programma completo }}[ http://www.societadelleletterate.it/->http://www.societadelleletterate.it/]
_ info: {se.silroma@libero.it (Giuliana Misserville)}

-{{Dal 25 giugno al 1 luglio, a Duino,}} {{la Scuola e Laboratorio di Cultura delle Donne “Archivi dei sentimenti e culture pubbliche”
}}

Sostenuta dalla Società Italiana delle Letterate, Il Giardino dei Ciliegi di Firenze, la Casa della donna di Pisa, la Casa Internazionale delle donne di Trieste, dal Comitato per le Pari Opportunità e il Centro Studi di Genere dell’Università di Trieste, La Provincia di Trieste, in collaborazione con la Società Italiana delle Storiche e l’Associazione Rete D.P.I-Nodo di Trieste, la scuola raccoglie la tradizione interculturale del{{ Laboratorio Raccontar/si}} (http://xoomer.virgilio.it/raccontarsi/) aprendosi a un nuovo progetto affidato alle energie di studiose di quattro città che si vanno interrogando sugli archivi della memoria e l’iscrizione del sentire.

Per primo {{il Giardino dei Ciliegi}} ha organizzato lo scorso marzo a Firenze un convegno sull’argomento, di cui reca notizie il sito (http://www.interculturadigenere.org). {{ La Casa della Donna di Pisa}}, in collaborazione con l’Università, prepara intanto un convegno su {{“Esodo dalle passioni tristi” per il 21 e 22 maggio }} (http://associazioni.comune.pisa.it/casadonna/)
_ Dopo Trieste,{{ in ottobre a Trento }} un gruppo collegato agli studi di genere nell’Università organizzerà una serie di eventi su {“Archivio delle emozioni e linguaggi diversi in conversazione – per una pedagogia rivolta alla creolizzazione degli straniamenti}”.

La scuola raccoglie dunque studiose di varie discipline, autrici, poete e performer per creare un laboratorio interculturale partecipato, dove si discuta di corpi, parole, immagini, perdite, comunità e temporalità; di come le strutture del sentire diventano strutture politiche; di straniamento, disamore, disaffezione nelle geografie politiche; e di come gli affetti vengono attivati per creare forme di resistenza.
Se è dalla funzione cognitiva e comunicativa delle passioni che bisogna oggi ripartire per rispondere a desideri, bisogni, aspettative, il nostro tema centrale sarà l’archeologia degli affetti: dagli archivi cartacei a quelli virtuali fino ai racconti di giovani, donne, migranti, per indagare il rapporto tra memoria e cultura, per vedere come e se il ricordo, il dolore, l’aspettativa si inscrivano performativamente nello spazio pubblico.

Quali cartografie rappresentano uno spazio culturale tanto complesso come quello odierno? Quali contro narrazioni, quale intercultura e ascolto dei sentimenti nell’attuale cultura egemone che cerca di occultare diversità e diseguaglianze sociali?
Basato sulla comparazione tra linguaggi e culture oltre le barriere disciplinari, ma sempre attento alle costruzioni del genere e all’intercultura, il lavoro si svolgerà a vari livelli: lezioni frontali, tavole rotonde, spazi di discussione e confronto, recital, video e una gita sentimentale a Trieste. La scuola è residenziale ma aperta anche a non residenti.

Programma completo su [http://www.societadelleletterate.it/ ->http://www.societadelleletterate.it/]

{informazioni e iscrizioni}
Liana Borghi cell. 338 6237094
Clotilde Barbarulli
<[http://www.interculturadigenere.org->http://www.interculturadigenere.org]>

-{{24-31 luglio 2011 ad Agape, Campo politico donne sul tema “corpi e anticorpi: istruzioni per l’uso”
}}

Cosa ne è stato di un corpo di cui avevamo detto è mio? La pubblicità, la televisione, certi ambigui personaggi di successo ci ripropongono sempre più spesso un corpo che continua ad essere puro oggetto del desiderio maschile. Come trovare spazio nel mondo del lavoro, nella scala del potere, con un corpo che non viene rispettato nella sua potenza creatrice e nella sua peculiarità? Ripartire da noi significa anche ripartire dal nostro corpo e dalle conquiste che abbiamo ottenuto e sulle quali non siamo disposte a cedere. Una settimana per ripensare insieme un percorso di resistenza che parte innanzitutto da ciò che è e deve rimanere MIO!

info: [Agape Centro ecumenico->http://www.agapecentroecumenico.org/sito/index.php?name=EZCMS&menu=6211&page_id=381]