“Si continui a riflettere…” così si conclude la Relazione del Ministro della salute On Tivia Turco, presentata lo scorso 28 giugno al Parlamento, sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di procreazione medicalmente assistita (N40 19/2/2004), relazione prevista annualmente secondo l’articolo 15 della stessa. E’ la prima che si avvale dei dati ufficiali del Registro Nazionale
dell’Istituto Superiore di Sanità relativi all’applicazione delle tecniche
di procreazione medicalmente assistita.
_ Per la presentazione di questi l’ISS aveva organizzato un incontro il 21
maggio 2007, a Roma, tra l’associazionismo, gli operatori del settore, le
istituzioni e la ministra Livia Turco che non poté partecipare ma chiese
di non comunicare i dati fino a quando non fossero stati presentati al
Parlamento, cioè a fine giugno.
_ La sala tentò una discreta contestazione,
subito tacitata, anche per l’interesse suscitato dagli interventi di
rappresentanti stranieri che fornivano dati sulla funzione e sul
funzionamento di registri ormai attivi da decine di anni nei loro paesi. Un
relatore azzardò una battuta “per invitare la responsabile del registro
italiano dobbiamo chiedere il permesso al ministro..?!” nessuno rise.

Non si può sorridere con soddisfazione nemmeno ora, nel leggere i dati della
relazione, dicendo “avevamo previsto tutto”, infatti confermano le
deduzioni, tratte dalla conoscenza della legge, che a suo tempo hanno
attivato la società civile e in particolare tante donne, anche di partiti
che ora sono al governo, nella raccolte delle firme per il referendum
abrogativo e la chiesa cattolica nel farlo fallire.

Peccato che si sia persa l’occasione di parlarne direttamente con la
ministra ! Ora, in sordina, tutti al mare a riflettere!
_ Veniamo a pochi dati più significativi, si possono conoscere per esteso
andando sul sito del Ministero della salute:

Sono stati {{censiti 169 centri}} contro i 120 del 2003. Risultano {{6235
gravidanze contro le 4807 del 2003}}, con una media di gravidanza per Centro
del 36,9% a fronte del 40.1% del 2003. Notiamo una significativa riduzione,
non un aumento, se si tiene presente che il numero totale delle gravidanze
non è un dato confrontabile, poiché nel 2003 operavano solo 120 centri, 169
nel 2005 e le pazienti erano 17.125 nel 2003, mentre ne l 2005 erano
27.254.

In percentuale: sono diminuite gravidanze e nascite; più trattamenti
ottengono minori successi a causa della mancata selezione degli embrioni;
avvengono più parti plurimi.

La relazione sottolinea inoltre la {{necessità di migliorare la qualità dei
servizi}}, di v{{alutare i costi a carico delle coppie}}, la {{migrazione da Centro
a Centro, Regione a Regione, Italia a paesi stranieri}}; la necessità di una
raccolta di dati disaggregati, ciclo per ciclo, per valutare adeguatamente:
efficacia delle tecniche, risultati, singoli fattori di infertilità.

Ciò avviene in tutti i registri stranieri che raccolgono dati sulla
riproduzione assistita, ma in Italia non essendo superabili, attraverso un
decreto ministeriale, le obiezioni del Garante della Privasy, per
raccogliere dati disaggregati è necessario un provvedimento legislativo.

La Ministra preannuncia anche due importanti iniziative :

– “Interventi contro la sterilità e infertilità” con attività di ricerca
promossa e finanziata in applicazione dell’art.2 , comma 1, della legge
40/2004

– Prossima pubblicazione dei risultati del progetto di ricerca finanziato e
affidato all’ISS ”Studio sull’efficacia e sicurezza delle tecniche di
riproduzione assistita :comparazione dei cicli effettuati, dei risultati
ottenuti e degli esiti dell’applicazione di tali tecniche prima e dopo
l’entrata in vigore della legge 40/2004”con i dati degli anni 2003 e 2005,
raccolti per ciclo singolo dei 10 dei maggiori centri italiani, pubblici e
privati.

Conclusione ”Si auspica che, a tre anni dall’applicazione della legge, si
continui a riflettere, con grande rigore e sobrietà, sulla legge medesima, a
partire dagli esiti dell’applicazione delle tecniche, al fine di garantire
alle donne e alle coppie la migliore efficacia e sicurezza delle tecniche al
fine di garantire al meglio i principi ispiratori dichiarati dalla legge che
sono la tutela della salute della donna e la tutela degli embrioni”