Il Direttivo della Società Italiana delle Letterate interviene sulla denuncia di ‘Giuristi per la vita’ e ‘Pro Vita onlus’ che si sono rivolte alla procura di Roma per segnalare la lettura in classe al liceo Giulio Cesare di ‘Sei come sei'”, in cui si descrive un rapporto omosessuale tra giovani calciatori. Ha ragione la preside del liceo Giulio Cesare Micaela Ricciardi quando in una lettera
aperta sulla vicenda scrive che la lettura del libro in questione ha avuto «{l’obiettivo di
sviluppare il piacere di leggere, le capacità critico-letterarie e la riflessione tematica sui molti argomenti che qualsiasi testo letterario, per suo statuto, offre alla crescita di ogni lettore. Questa è la letteratura}».
Aggiungiamo che la letteratura è un campo di libertà in cui si misura il senso critico e di orientamento nel mondo che non può essere negoziato con ideologismi e tentativi di appropriazione.

L’accusa, rivolta alla scrittrice e alle insegnanti, tuttavia pone un problema chiaro di
ingerenza sempre più fastidiosa e strumentale da parte di associazioni {ultraconservatrici} che evidentemente vorrebbero dettare e squadernare l’autonomia dei percorsi didattici reclamando una scena relazionale di scontro e di odio che non ha corrispondenza con la realtà di uomini e donne, di ragazzi e ragazze.

Il lavoro delle docenti del liceo Giulio Cesare di Roma parla da solo di quanto e come la scuola viva di esso, indipendentemente da quanto la società investa oggi sulla formazione in Italia, assai poco in realtà.
Quello striscione posto fuori il liceo romano evoca forme inquietanti di maschilità che
hanno come lato oscuro lo stupro, la violenza, l’aggressività rivendicate come forme delselvatico maschile: la risposta migliore l’hanno data al liceo Manara, con quel bellissimo
striscione “Avresti mai dato della checca isterica ad Achille?” che eloquentemente parla di altri modi di declinare il maschile.
Non è casuale che le scrittrici e le insegnanti siano però sotto attacco per la loro capacità di raccontare il mondo e di farlo a partire dalla propria esperienza e dal pensiero su di esso: il fatto che siano donne a farlo rivela una sapienza, anche del maschile, che evidentemente continua a costituire problema.

Come Società Italiana delle Letterate ci impegniamo a proseguire una riflessione che da molto tempo svolgiamo sulla letteratura come nominazione politica del presente: le
scrittrici, le insegnanti, tutte coloro che a questo si dedicano riteniamo siano compagne di un percorso di cambiamento del mondo, cui non intendiamo rinunciare e a loro va quindi tutta la nostra ammirazione e sostegno.

{Giuliana Misserville (Presidente), Floriana Coppola, Antonella De Vito, Laura Fortini,
Serena Guarracino, Gisella Modica, Alessandra Pigliaru.}