In occasione della manifestazione del 14 aprile davanti alla Regione Lazio, è stata finalmente ricevuta in via ufficiale all’interno della Regione Lazio da Fabiana Santini, Assessora alla Cultura, Arte e Sport, per illustrare le ragioni del totale disaccordo con la proposta di legge Tarzia, contro la quale sono state raccolte, a oggi, 80.000 firme.L’Assessora Santini, incaricata dalla Presidente della Regione Lazio Polverini, ha dialogato a lungo con una delegazione dell’Assemblea Permanente e ha annunciato che il verbale dell’incontro sarà trasmesso alla Presidente.

La manifestazione, molto partecipata e vivace, è stata aperta da tante donne con i bambini in passeggino e da mamme in attesa con il pancione; donne e uomini di tutte le età hanno sfilato, accompagnati con canti e balli, dal consultorio di Via dei Lincei fino alla sede della giunta regionale, attraversando e bloccando viale Cristoforo Colombo.

Sotto la Regione le donne hanno atteso di poter entrare in delegazione per consegnare direttamente alla Presidente Polverini le prime 80.000 firme, rifiutandosi di consegnarle a un funzionario e successivamente all’Assessore alle Politiche Sociali e Famiglia Aldo Forte, che presentatosi in strada si è sentito reiterare l’esigenza di consegnarle a Renata Polverini in persona e di avere un incontro in sede istituzionale. Incontro che lo stesso Assessore Forte si è incaricato di organizzare entro Pasqua.

Nonostante le numerose richieste, Polverini si è rifiutata finora di dialogare con l’Assemblea e di ascoltarne le ragioni. È un dovere istituzionale incontrare cittadine e cittadini, associazioni, sindacati, operatori, addetti ai lavori, soprattutto quando si tratta di legiferare sui temi importanti come quello della salute e dell’autodeterminazione delle donne, delle coppie e delle famiglie.

L’Assemblea ha anche sollecitato il Prefetto, che ha a sua volta invitato l’amministrazione regionale a riceverne una delegazione.

Quella del 14 aprile è una tappa importante, anche in vista delle audizioni delle decine di associazioni che hanno chiesto alla Commissione lavoro e servizi sociali, inutilmente e fin dal settembre 2010, di essere ascoltate per presentare le proprie osservazioni sul testo della proposta di legge. Audizioni che sono riprese grazie al presidio delle donne dell’Assemblea Permanente, che la settimana scorsa hanno chiesto con forza ai componenti che venissero riaperte, incontrando l’approvazione del Presidente Perazzolo, del vicepresidente D’Annibale e dei consiglieri di opposizione.
Alla fine del corteo, radunate sotto la Regione Lazio, le donne dell’Assemblea Permanente hanno ribadito i motivi della loro assoluta contrarietà alla proposta Tarzia e hanno illustrato i motivi per cui è necessario aprire i 117 consultori che dovrebbero essere attivati nel rispetto alle norme vigenti e migliorare le strutture esistenti.

La raccolta firme e le mobilitazioni continuano. Le donne e le famiglie che vogliono {{liberamente procreare}} attendono risposte concrete:
{{lavoro dignitoso, servizi sociali adeguati, una politica della casa.}}
Respingono al mittente la proposta di legge Tarzia, che è esattamente il contrario.

{fonte: comunicato stampa Assemblea permanente delle donne}

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