Le Consigliere Regionali Bianca D’Angelo e Anita Sala hanno ascoltato oggi, dopo contatti informali, l’UDI di Napoli e l’Ufficio di presidenza della decaduta Consulta Femminile della Campania.
L’incontro e l’apertura del confronto hanno per oggetto la modifica o l’accorpamento alla Commissione di PP OO della Consulta.Gli organismi partecipativi delle donne da tempo subiscono {{pressioni negative da parte della politica dei Partiti}}, i quali evidentemente sopportano con impazienza e sufficienza questi luoghi di democrazia partecipativa.

È ormai diffusa tra i cittadini la consapevolezza che gli ostacoli persistenti contro la piena cittadinanza delle donne sono cause dell’impoverimento economico delle comunità nazionali e della stessa divaricazione tra corpo elettorale e classi dirigenti: decisioni Istituzionali tese a “togliere” spazi di partecipazione femminile non possono che essere interpretate come {{ennesime mortificazioni infitte alle donne e alla democrazia. }}

L’evoluzione del principio di Pari Opportunità e d’altro canto la caduta della signoria femminile nelle commissioni preposte ha spostato l’interesse delle donne verso l’altro tipo di organismo partecipativo: {{la Consulta.}}

Nel trentennale dell’istituzione della CEDAW ( Committee on the elimination of discrimination against women- convenzione per l’eliminazione delle discriminazioni contro le donne) appare incomprensibile che si voglia {{“semplificare” abolendo un organismo come la consulta.}} Ancora più incomprensibile se lo si vuol fare riformando la Commissione in modo che contempli la condizione femminile come una categoria tra le tante.

Il [rapporto ombra italiano->http://www.scribd.com/doc/59537526/Rapporto-ombra-ITA], pubblicato da “Lavori in Corsa” , apprezzato per la ricchezza della documentazione in sede ONU, ha evidenziato {{le gravissime inadempienze dei governi del nostro paese rispetto alla Convenzione}} nel suo complesso e rispetto alle risoluzioni Europee in merito agli obiettivi indicati agli stati membri. Parliamo dei provvedimenti ,mai presi, mirati al superamento delle discriminazioni contro le donne e alla rimozione degli ostacoli profondi alla realizzazione del pieno godimento dei diritti umani nella dimensione femminile. Parliamo delle inadempienze che sistematicamente fanno incorrere l’Italia in procedure d’infrazione comminate dall’Europa.

{{Il 29 settembre Senonoraquando terrà [un’assemblea pubblica->http://lavorincorsa30annicedaw.blogspot.com/] a Napoli sul Rapporto ombra,}} le donne della Campania sanno bene di essere il paradigma delle violazioni denunciate nel documento, ed hanno molti consigli da dare alla politica. La loro indignazione postula un’altra democrazia, cominciando a non rinunciare a quella parte delle Istituzioni conquistata a caro prezzo.

Udi di Napoli

Napoli, 22 settembre ’11