E’ stato presentato a Roma, alla casa della Memoria, il libro “Roma, percorsi di genere femminile. La riva sinistra da ponte Sublicio alla Lungara, passando per Testaccio, Ostiense, Garbatella, Aventino, il Ghetto, via Giulia” ovvero “Passeggiata turistico culturale alla scoperta di una Roma delle donne”(Iacobelli Editore, 2013). Questo segue al primo interessante volume, sempre pubblicato da Jacobelli, del 2011 che percorre l’odonomastica femminile nel cammino complementare, sulla riva destra del Tevere, partendo dalla Casa internazionale delle Donne a via della Lungara, a ponte Sublicio, passando per il Gianicolo.

Un lavoro dettagliato e competente, utile per chi vorrà fare approfondimenti storici e tesi sulle protagoniste e gli avvenimenti, una guida che informa sulle donne dimenticate e le loro orme lasciate nella storia all’interno delle microcittà dalle quali è composta Roma, per scoprire una diversa città eterna e delle percentuali di targhe al femminile veramente esigua, a parte alcune lodevoli eccezioni.

I libri sono ideati e curati da {{Maria Pia Ercolini }} con i contributi di diverse ricercatrici e studiose. Alla presentazione sono intervenute, insieme all’autrice, {{Zinetta Cicero}}: “Garbatella, una splendida novantenne”, I{{rene Giacobbe}} “Miriam Mafai”, {{Vera Michelin Salomon:}} “Alle donne del III braccio di Regina Coeli”, {{Antonella Petricone}} “L’importanza di ri-leggere la Shoah con la lente del genere”. Ha coordinato {{Rita Charbonnier}}. Iniziativa a cura di Biblioteche di Roma e ANED

I libri infatti riservano {{molte sorprese}}, una cartina di tornasole ad evidenziare come le sante e le madonne siano tantissime (ed è così in ogni regione italiana) mentre siano quasi totalmente trascurate “categorie” femminili; scienziate, imprenditrici, artiste e rare le protagoniste di atti eroici o resistenziali, rare anche le intitolazioni alle sportive. Le donne tradizionalmente ed ingiustamente devono sempre dimostrare di valere molto (più degli uomini) per veder riconosciuto il loro lavoro e le loro capacità. Lavorano duramente, hanno competenze elevate ma a loro sono preclusi i posti di potere, così come nel presente sociale e quindi nello specchio delle strade a loro viene anche negato un riconoscimento “in memoria” ed i bambini che vi passano, proprio quando cominciano a saper leggere, sapranno che c’è un’ulteriore differenza di considerazione tra uomini e donne.

Se ben ricordiamo {{Maria Pia Ercolini}} aveva già promosso {{una campagna per la Toponomastica femminile }} attraverso l’omonimo gruppo su Facebook. Un’iniziativa doverosa e di successo, tanto che ancora oggi va avanti grazie all’impegno di molte donne (ed alcuni uomini) che chiedono ai Comuni una maggiore attenzione al riequilibrio; di fatto una lettura storica più attenta per una toponomastica in un’ottica di genere. Le proposte del progetto promosso dalla professoressa Ercolini hanno creato un vero dibattito all’interno delle amministrazioni comunali di tutta Italia ed in alcuni casi un inserimento della toponomastica femminile all’interno degli odg dei Consigli.

Infatti Maria Pia Ercolini, un’attiva professoressa, è una delle ideatrici di questo importante progetto culturale e sociale: “Toponomastica femminile” oggi [un sito->www.toponomasticafemminile.it] che si impegna a rendere palesi, ad inserire nel ricordo collettivo, a dare una pari identità alle donne trascurate dalla Storia, sulle vie e piazze italiane.

“Anche i nomi delle nostre strade e delle nostre piazze contribuiscono a creare la cultura di un popolo, definendone le figure storiche degne di memorabilità. Ma se tali figure illustri sono quasi sempre maschili, quali le conseguenze nella percezione delle persone?” Così scrive M Pia Ercolini sul nuovo sito…e prosegue citando la recente scomparsa di autorevoli personaggi, della cultura, della scienza e della politica italiana e di come siano partite le campagne: “Una strada per Miriam”, “La lunga strada di Rita”, “Una Margherita sulle nostre strade” e “Una scena per Franca”, sottolineando la crescita dei progetti didattici e le nuove adesioni dei gruppi di lavoro, il crescente interesse dei media.

Sul sito compare anche questo esplicito riferimento: «Nell’Italia preunitaria prevalevano i riferimenti ai santi, a mestieri e professioni esercitate sulle strade e alle caratteristiche fisiche del luogo –si legge nella descrizione del gruppo ‘Toponomastica femminile–. In seguito, la necessità di cementare gli ideali nazionali, portò a ribattezzare strade e piazze dedicandole a protagonisti, uomini, del Risorgimento e in generale della patria; con l’avvento della Repubblica, si decise di cancellare le matrici di regime e di valorizzare fatti ed eroi, uomini, della Resistenza. Ne deriva un immaginario collettivo di figure illustri esclusivamente maschili. Chiediamo che tutte le Giunte comunali, sulla scia di qualche buona pratica in corso, correggano la palese discriminazione in atto».

Il Progetto prosegue con un {{Bando di concorso}} rivolto alle scuole, agli enti di formazione, edizione 2013/2014 – {{“sulla via della parità”}} finalizzato a riscoprire e valorizzare il contributo offerto alle donne alla costruzione della società, indetto da Toponomastica femminile e FNISM [www.toponomasticafemminile.it] e per contattare personalmente Maria Pia Ercolini – [mpercolini@tiscali.it].