Siamo legate alle donne del sindacato da pratiche, condivisioni e confronti vivaci.
Anche il sindacato è cambiato in questi anni, anche a causa di campagne condivise: dalla difesa delle leggi sulla maternità, le battaglie per la rappresentanza e la lotta contro il femminicidio.{{Se le parole d’ordine “non ci assomigliano in tutto”}} ci sentiamo{{ libere di rappresentarci nello sciopero del 6}}, sapendo che la nostra presenza e condivisone sarà vissuta da noi e dalle donne del sindacato come una parte del “{{lievito femminista}}” che rimpastiamo permanentemente nel cibo della democrazia.

Senza le donne non esiste né democrazia né giustizia sociale, e noi ci saremo insieme alle donne alle quali chiediamo di aderire allo sciopero, ognuna dalla sua condizione.

{{L’inoccupazione femminile, una vera piaga in Campania}}, viene messa come argomento marginale anche in campagna elettorale. Sono le donne costrette ad essere gregarie anche nelle loro scelte di vita e verso i loro figli. Eppure alle casalinghe e alle madri inoccupate si deve la forza della lotta alle discariche “legalizzate della camorra”. La precarietà femminile, che spesso porta il peso delle molestie ricattatorie, viene trattata come se fosse “precarietà e basta”. Eppure sono le precarie a contribuire alla difesa dei servizi dei quali non possono godere.

Il lievito femminista nel nostro sguardo è {{quell’altra critica }} che ci ha fatte crescere insieme e che ci fa essere in piazza anche quando le ragioni ci sembrano lontane.

Ma domani {{le ragioni }} saranno quelle di tutte:

-delle pensionate indispensabili al sostegno della condizione giovanile,

-delle lavoratrici licenziate,

-delle giovani “dell’occupazione dinamica” che non lascia tempo per la vita,

-delle inoccupate sottoposte al superlavoro per sostituire il reddito

-delle donne del sapere, di tutte le età, schiacciate su un’idea di economia senza cultura.

{{Noi ci saremo nominando la camorra}}, che proprio oggi sentiamo nominare poco, in questa triste campagna elettorale, perché sappiamo che essa non è la causa di tutti i nostri mali, ma che è l’approdo di ogni disonesto che inquina la nostra vita e che immobilizza le nostre energie.

Lo strapotere della camorra è grande, perché ogni imprenditore disonesto, ogni politico affarista, ogni uomo che scambia favori in cambio “di donne come merce” presto o tardi avrà bisogno della camorra. E la camorra lo accoglierà a braccia aperte.

Invitiamo tutte ad essere in piazza per i diritti, contro la politica che lascia l’economia nelle mani dei prepotenti e dei disonesti in doppio petto

{ L’UDI di Napoli}

{immagine da welfareitalia.it}