Sempre, a ridosso di una tragedia, si offre spazio all’insensatezza dei
rimedi ‘drastici’, come se reagire in modo eclatante senza intervenire sui
motivi dei drammi umani potesse realmente arginarli e risolverli in un
attimo.Di fronte all’ennesimo caso di infanticidio nel nostro paese ([la madre di
Passo Corese->http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10_maggio_31/madre-getta-figlia-da-finestra-rieti-1703112835610.shtml] che ha ucciso la sua neonata) è partita la [ proposta dei
ginecologi della Società italiana (Sigo)->http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2010/06/03/visualizza_new.html_1818817677.html] di sottoporre alle donne a rischio
lo stesso intervento che si usa per i malati mentali gravi in fase acuta.
Cioè il Tso, ovvero il trattamento sanitario coatto, che si traduce nel
ricovero forzato in ospedale e nella somministrazione di farmaci,
solitamente riservati a malati psichiatrici. La Sigo e l’associazione Strade
onlus {{invocano la ‘linea dura}} per arginare il dramma delle mamme assassine’.

{{Linea dura? Stiamo parlando di vandalismo criminale, di mafia, di
terrorismo, di crimini contro l’umanità? }}

_ I dati dicono che sono circa 50-75
mila le donne che vengono colpite dalla depressione post partum, un
malessere che si sta diffondendo, e che, a parte una limitata casistica
relativa a donne che già prima della gravidanza soffrivano di disturbi
psichici, può colpire molte neomadri.
_ Le cause sono molte: l’insufficienza
di preparazione e informazione su cosa realmente sia l’esperienza della
maternità concreta, al di là dell’immagine stereotipata della giovane e
bella signora felice che il suo roseo cucciolo possa avere il meraviglioso
sederino asciutto grazie al pannolino tecnologico. Fare da madre ad un nuovo
essere è il lavoro più complesso e stancante che esista. Certamente, se la
maternità è una scelta consapevole e matura, è l’esperienza più
straordinaria della propria vita.

Ma la solitudine, l’inaspettata fatica fisica e mentale che comportano
l’allevamento di una creatura neonata, mai abbastanza narrate e condivise
perché faccende di poco conto nella società che pure sprona le donne a
essere madri, sono a volte troppo grandi anche per donne preparate,
figuriamoci per quelle giovani o meno acculturate, o in condizioni
economiche precarie: un gran numero di donne, quindi, in Italia.

Senza pensare alla prevenzione, e quindi ad investimenti e a iniziative
diffuse di formazione, informazione e attenzione ai temi della maternità e
paternità responsabili i solerti esperti della Sigo invitano il ministro
della Salute Fazio a emanare delle linee guida, senza bisogno di modificare
la legge 180 sulla psichiatria, che già prevede il Tso.
_ Chiosano che si
tratterebbe di una cura diversa da quella usata per persone schizofreniche e
psicotiche. Propongono ‘operatori qualificati’, che resterebbero 24 ore su
24 a casa.

Carta straccia è rimasta la raccomandazione del Comitato
nazionale di bioetica, che in un parere del 2005 sottolineò la necessità di
una assistenza specifica che coinvolgesse la struttura pubblica e mirasse a
una prevenzione efficace, raccomandando la ‘sensibilizzazione della figura
paterna e dei familiari sia durante la gestazione che dopo il parto’.

Per
fortuna Maria Burani Procaccini, già presidente della Commissione Bicamerale
Infanzia si dice ‘fermamente contraria all’uso del Trattamento sanitario
obbligatorio.
_ Pensarlo come fatto risolutivo è una cosa semplicemente
assurda – afferma – se dietro non c’è un lavoro preventivo’.

Già. E’ però molto più comodo e veloce estendere i rimedi farmacologici a
tutta le sfera vitale femminile, dai tumulti adolescenziali a quelli della
menopausa, così ci si porta avanti con il lavoro: tanto si sa che le donne,
comunque, sono tutte un po’ instabili.