In occasione della Giornata internazionale delle Donne l’organizzazione per la difesa dei diritti umani Al-haq ha diffuso un comunicato per sottolineare la situazione critica delle donne palestinesi nei Territori occupati palestinesi (TOP) e per diffondere un appello sia alla comunità internazionale sia alle autorità palestinesi per sostenere, promuovere e proteggere i diritti delle donne.
“[…] Come parte della società civile che vive sotto occupazione, le donne palestinesi non solo condividono le violazioni quotidiane dei loro diritti fondamentali, dovute ad un’occupazione di 40 anni da parte di Israele, ma soffrono anche per la negazione dei loro diritti elementari nella loro stessa società.

{{L’occupazione continua della Cisgiordania}} da parte di Israele, compresa Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza, è intrinsecamente legata alla negazione di diritti e tutele elementari garantiti alla popolazione civile dai diritti umani internazionali e dal diritto umanitario. Un sistema onnipresente di restrizioni alla circolazione, compreso il Muro di annessione, le strade «Solo per Israeliani» e attualmente più di 500 sbarramenti fisici al movimento, impediscono l’accesso all’educazione, al lavoro e alle cure mediche. Particolarmente gravi sono i numerosi casi di donne costrette a partorire ai check point.

{{Le donne e le bambine palestinesi}}, come il resto della popolazione palestinese, sono regolarmente {{oggettto di molestie, intimidazioni e maltrattamenti ai check point israeliani}} sparpagliati in tutta la Cisgiordania, incluso attorno a Gerusalemme Est. Questi maltrattamenti costituiscono un oltraggio alla loro dignità e alla sicurezza della persona in violazione ai diritti umani internazionali e al diritto umanitario. Le donne e le ragazze palestinesi non sono sfuggite nemmeno alle conseguenze violente delle ripetute incursioni militari israeliane e agli attacchi nei TOP.

Dall’ultima Giornata internazionale delle Donne, 24 donne sono state uccise dalle Forze d’occupazione israeliane, di cui 5 bambine. Dall’inizio della seconda intifada, 288 donne sono state uccise, di cui 105 bambine. Molti di questi omicidi costituiscono {{un’infrazione grave alla Quarta Convenzione di Ginevra,}} in quanto comportano responsabilità criminali individuali.

L’occupazione israeliana non deve, tuttavia, esentare le autorità palestinesi – si tratti del governo de facto di Hamas nella Striscia di Gaza o dell’Autorità nazionale palestinese (ANP) in Cisgiordania – dal sostenere, promuovere e proteggere i diritti delle donne.

Particolarmente importante: tutti gli sviluppi legislativi e istituzionali devono {{riconoscere pienamente e rafforzare l’uguaglianza delle donne nel godimento di tutti i diritti umani fondamentali}}.

Mentre ogni violenza contro donne e bambine palestinesi va deplorata, è immensa la preoccupazione per {{il proseguire della pratica dei “delitti d’onore”, più appropriatamente descritti come femminicidi}}. Nello scorso anno, 17 donne e bambine sono state vittime di femminicidio nei Territori occupati palestinesi.
_ A motivo sia di un rafforzamento inadeguato della legge e delle procedure giudiziarie, sia di una mancanza di pressione all’interno della comunità, tutte le forme di violenza contro le donne e le bambine restano impunite.

In questa Giornata internazionale delle donne, Al-Haq rivolge {{un appello}} a:
– la {{comunità internazionale}} a obbligare immediatamente Israele a cessare ogni atto che violi i diritti e le tutele fondamentali garantiti alle donne e alle bambine in base ai diritti umani internazionali e al diritto umanitario;
– la {{comunità internazionale,}} in conformità all’Articolo 146 della Quarta Convenzione di Ginevra, a perseguire gli individui che hanno commesso, ordinato o, pur essendone a conoscenza, non hanno impedito l’omicidio volontario di donne e bambine palestinesi;
– l’{{ANP}} ad assicurare che tutte le legislazioni contengano disposizioni per la protezione e la promozione dell’uguaglianza e dei diritti fondamentali delle donne e delle bambine;
– l’{{ANP}} ad attuare un rafforzamento completo ed effettivo della legge e delle procedure giudiziarie, a indagare, perseguire e punire gli individui trovati colpevoli di aver commesso atti di molestia, di violenza e/o di femminicidio contro donne e bambine;
– l’{{ANP}} a emettere una dichiarazione ufficiale incondizionata di adesione a tutte le disposizioni della Convenzione internazionale sull’Eliminazione di ogni Forma di Discriminazione contro le Donne, e ad essere ritenuta responsabile di tutte le infrazioni relative;
– {{Israele, l’ANP e il governo de facto di Hamas e la comunità internazionale}} a rispettare le disposizioni della Risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU su Donne, Pace e Sicurezza.

[Al-Haq->http://www.alhaq.org], organizzazione per la difesa dei diritti umani

{Traduzione italiana delle Donne in nero}