Nel 1949 Gino Severini realizzò un bellissimo dipinto dal titolo I simboli del lavoro e spiegò di aver  « svolto questo tema simbolicamente (…) ho preso ciò che ritengo essenziale affinché le forme non siano fini a se stesse, ma significative». Penso a questo quadro, alle forme “significative” del lavoro, quando penso alla Notte del Lavoro Narrato”, la più bella notte dell’anno, come viene descritta dai suoi ideatori Vincenzo Moretti e Alessio Strazzullo. Perché proprio nell’arco di questa notte, giunta quest’anno alla sua quarta edizione, quei simboli cari ad ognuno di noi potranno essere narrati, condivisi, fissati nella memoria di chi li ascolterà.

Perciò il 28 aprile 2017, a partire dalle 20.30, in tutta Italia,  donne e uomini di ogni età si incontreranno per ascoltare, leggere, narrare, cantare storie di lavoro.

Molte donne si riuniranno per narrare il lavoro. A Pavia, ad esempio, gli Stati Generali delle Donne, coordinati da Isa Maggi, e lo Sportello Donna, nell’ambito della tre giorni per il benessere organizzata da Yac Italia (Young Women Again Breast Cancer) e nel programma “Ottomarzotuttol’anno 2017”, hanno organizzato la loro notte del lavoro narrato nell’ex Chiesa di Santa Maria Gualtieri, in collegamento con gli altri luoghi del lavoro narrato. Le donne di Pavia mettono insieme scuole, comitati, associazioni, gruppi di Counselling filosofico, e anche le imprese femminili. Si racconta la qualità del lavoro ed il benessere da Anna De Blasi, Maria Luisa Pinto, Clotilde Lattanzio e Paolo Scalambra, ma anche le passioni delle tante donne che nel lavoro continuano a trovare dignità e valore sociale, come Tina Magenta, che ha posato nella piazza di Lomello la prima panchina rossa contro la violenza di genere, Mary Giammona, presidente di  Casa Mary Community e Laura Boatti, vignaiola a Voghera.

Ma attenzione, la Notte del Lavoro Narrato, spiega Vincenzo Moretti, non è un evento, ma «è l’occasione per tenere assieme l’Italia intera e anche un pezzettino d’Europa intorno al lavoro e al suo valore», una filosofia che sta al centro del suo Manifesto del lavoro ben fatto: «riconoscere il valore delle donne e degli uomini che ogni giorno con il proprio lavoro danno più significato alle proprie vite e più futuro al proprio Paese è lavoro ben fatto».

Ecco allora che ognuna/o di noi è chiamata/o a fare la propria parte, a riunirsi anche con pochi amici e dare il via al racconto del lavoro. Lo faranno  già dalla mattina in alcune scuole,  ma ci saranno notti del lavoro anche a Napoli, a Catania, a Potenza, a Firenze, a Milano, a Marsiglia e in tanti altri luoghi.