L’UDI ha sessantacinque anni. È cambiata, anche attraverso i le discussioni corali dei Congressi, per questo è vissuta tanto. È vissuta tanto e il suo valore è oltre quello della sopravvivenza a tutti i costi.
Il congresso che siamo impegnate a costruire sarà quello degli anni della crisi e del precariato. Sarà il congresso delle donne invisibili per il potere, e che faranno in modo di farsi vedere.Nell’associazione donne, differenti e con un progetto condiviso hanno, lottato perché fosse possibile {{essere cittadine}}: dalle prime battaglie per il voto, a quelle contro il femminicidio, passando per il diritto all’autodeterminazione e per le lotte per parità tra uomini e donne sul lavoro e in casa.

Tante leggi, abbiamo contribuito a cambiare e ottenere, come la legge sull’aborto e quella della riforma del diritto di famiglia (la cancellazione delle differenze tra figli fuori e dentro il matrimonio). Oggi sappiamo che oltre a continuare a cambiare, abbiamo una responsabilità inedita: rinegoziare la convivenza e sostenere il confronto tra la nostra politica e quelle disastrose fondate sui privilegi, a partire da quello patriarcale.

Abbiamo ed avremo bisogno di tutte, e non solo di quelle che si riconoscono “storicamente” nell’UDI. Abbiamo aperto una consultazione che vogliamo aperta e ardita, fin dai prossimi giorni.