Abbiamo svelato il lato nascosto di Generali, la compagnia assicurativa numero uno  in Italia.  Generali infatti sta fornendo copertura assicurativa e finanziando alcune centrali e miniere di carbone in Polonia che sono tra le più inquinanti d’Europa.  Investimenti e polizze assicurative per una tecnologia vecchia e distruttiva: non è questo che ci aspettavamo da una compagnia che nei suoi slogan afferma di voler “costruire per le persone le migliori soluzioni di protezione”!

Stiamo scrivendo all’amministratore delegato di Generali per chiedere di smettere di assicurare ed investire in tutte le centrali a carbone, miniere e progetti associati. UNISCITI A NOI!  Chiedi a Generali di non finanziare più centrali e miniere a carbone   FIRMA PETIZIONE

 SINTESI DEL RAPPORTO
 Nel  d icembre 2018 a Katowice, in Polonia,  in occasione della COP24  si incontreranno delegati  provenienti da quasi 200  Paesi, con l’obiettivo di concordare i prossimi passi al fine di  rispettare l’ Accordo di Parigi. La ventiquattresima conferenza ONU sul clima c oncentrerà  l’attenzione globale sul ruolo svolto dalle aziende polacche e dai loro assicuratori e finanziatori  nella crescita dell’uso del carbone, la fonte energetica più inquinante in termini di emissioni di  CO2, nonché responsabile di migliaia di morti  premature  stimate  ogni anno.  L’ONU ha recentemente chiesto di fermare la costruzione di nuove centrali a carbone e di  accelerare l’abbandono  di quelle  attualmente in  funzione. Solo così, dicono le Nazioni Unite, si  potranno raggiungere gli obiettivi clima tici internazionali firmati  durante la  COP21 di Parigi.  Eppure, mentre un numero crescente di  Paesi europei sta annunciando piani per eliminare il  carbone al più tardi entro il 2030, le aziende polacche stanno progettando di  realizzare  più di  10 GW di centrali elettriche  – di cui 3,2 GW già in costruzione   e di aprire nuove miniere,  per  estrarre anche lignite a cielo aperto, il tipo di carbone più sporco che esista. Questo briefing si concentra  sulle compagnie europee di assicurazione  ( tranne quelle polacche )  che svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere l’industria del carbone e la sua espansione  in Polonia. Dal 2013 queste compagnie hanno firmato almeno 27 contratti di sottoscrizione.  Senza questa copertura assicurativa non sarebbe possibile costruire nuovi impianti e le attività  già esistenti dovrebbero avviarsi alla chiusura.  Le compagnie di assicurazione europee finanziano l’industria carbonifera polacca anche attraverso i loro fondi pensione locali, con oltre  1,3 miliardi di euro investiti di rettamente in compagnie legate al carbone.
Katowice, dove  per l’appunto  si terrà la COP24, si trova al centro della regione carbonifera  della Slesia ed è una delle  cinquanta  città più inquinate d’Europa. A soli  cento kilometri  di  distanza da dove i leader di tutto il mondo discuteranno di cambiamenti climatici, PGE  – azienda energetica polacca a maggioranza statale  – sta aggiungendo 1.800 MW alla sua  centrale a carbone di Opole, la più grande centrale a carbone attualmente in fase di sviluppo in  Europa. Allianz è a capo del consorzio che sta fornendo copertura assicurativa ad Opole, che  comprende Generali, Munich Re e Poland’s PZU. Compagnie assicurative europee come Generali stanno dunque  finanziando ed assicurando l’industria carbonifera polacca, il cui  inquinamento causa all’incirca 5.800 decessi prematuri  ogni anno, inclusi 4.690 decessi fuori dalla Polonia.  UNEP, The Emission Gap Report, 2017. Austria entro 2020, Francia entro 2022,  Regno Unito e Italia entro 2025, Olanda, Portogallo e Finlandia entro 2030 3 Consultare coalexit.org 4 The Economist, 18 gennaio 2018 5 WWF European Office, Can Europe, Sandbag, HEAL in Brussels, June 2016, Europe’s Dark Cloud, p.16 Il sostegno al carbone è discutibile anche da un punto di vista puramente economico. Una  recente ricerca di Carbon Tracker ha rivelato che più del la metà delle centrali a carbone dell’U e sono già oggi in perdita.  Vanno  aggiunti a questo fattore anche il calo del costo delle  rinnovabili, standard di qualità dell’aria più stringenti, e l’aumento del prezzo della CO2 , tutti  elementi che  render anno non  redditizio il 97 percento  delle centrali a carbone entro il 2030. La  Polonia potrebbe evitare perdite per 2,7 miliardi  di euro  semplicemente  chiudendo  anticipatamente le centrali a carbone non redditizie 6 .  “Il carbone è l’industria più inquinante e più  dannosa per il riscaldamento globale. P er noi è fondamentale interrompere la produzione di nuovo carbon e ” – Jad Ariss, capo  degli affari pubblici di AXA e responsabile aziendale . Nel 2017 le compagnie assicurative hanno subito perdite record per 135 milia rdi di dollari a  causa di disastri naturali , e l’aumento delle temperature non farà altro che  moltiplicare  il  numero di eventi meteorologici estremi.
Allianz, una delle prime compagnie a muoversi verso il disinvestimento, non sta applicando le  stesse restrizioni alle proprie attività assicurative, mentre Generali non ha preso alcun  provvedimento, né sul fronte degli investimenti né su quello delle assicurazioni.
LE NOSTRE RICHIESTE
Chiediamo a tutte le compagnie assicurative di fermare le coperture assicurative per tutte le  centrali a carbone nuove  e desistenti, le miniere e i progetti infrastrutturali associati, nonché di  disinvestire dalle aziende secondo i seguenti criteri:
1. Tutte le aziende che pianificano investimenti in nuove centrali a carbone, miniere e  infrastrutture associate;
2. Tutte le a ziende che generano più del 30 percento di energia dal carbone o che hanno più di 10  GW di capacità energetica installata di carbone;
3. Tutte le aziende che traggono dal carbone oltre il 30 per cento del loro fatturato o producono più  di 20 milioni di tonnellate di carbone all’anno. Il disinvestimento dal carbone, seguendo i criteri menzionati, deve riguardare sia gli asset gestiti in  maniera diretta dalle compagnie assicurative sia quelli gestiti per conto di terzi. Inoltre, le  compagnie assicurative dovrebbero assicurare e investire in compagnie legate al carbone solo se  queste aziende , oltre a rispetta re i criteri sopra citati , hanno  anche  pubblicato un piano di  abbandono del carbone.
Le  assicurazioni rivestono un ruolo fondamentale nel ramo industriale, e le scelte delle  compagnie assicurative possono avere enormi implicazioni per la salute pubblica e i  cambiamenti climatici . Senza copertura assicurativa , nuovi progetti  basati sul  carbone non  potrebbero essere  realizzati e quelli già esistenti dovrebbero chiudere.  Dal 2013  le compagnie  internazionali  di assicurazione  hanno fornito copertura  in Polonia  ad  almeno 26 progetti legati al carbone, il  Paese europeo con i più grandi piani di espansione  carboniferi. Tre delle compagnie maggiormente coinvolte sono l’italiana Generali e le tedesche  Allianz e Munich Re (attraverso la sua sussidiaria Ergo Hestia), che  hanno siglato almeno  undici  di questi contratti.