“È un copione già visto troppe volte, solo questa volta molto più tragico perché a perdere la vita dopo una inutile trattativa sono state anche le due figlie”.

Lella Palladino, presidente della rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, commenta così il drammatico eccidio compiuto a Cisterna di Latina dal Carabiniere Luigi Capasso, che ha ferito gravemente la moglie e ucciso le due figlie, prima di togliersi la vita, nonostante 5 ore di negoziato con la polizia che aveva circondato l’appartamento della moglie in cui si era barricato.

“È ormai assodato che il momento in cui una donna decide di separarsi è un momento critico, quello in cui più frequenti sono le reazioni violente e il femminicidio”, sottolinea Palladino. “Ma attualmente le misure che permettono di limitare i contatti, allontanare gli uomini violenti e proteggere le donne e i figli sono ancora troppo deboli e complesse da applicare, al punto che spesso è troppo tardi”.

“Chiediamo che vengono applicate le misure di protezione esistenti. Non servono innalzamenti della pena quando ormai la donna ha perso comunque la vita”, spiega Palladino.  “Servono efficaci misure di prevenzione da applicare immediatamente, nel momento stesso  in cui una donna avvia una separazione legale da un uomo violento, o nel caso in cui il marito o ex compagno cominci a perseguitarla”.