Dalla mailing list “sommosse” riprendiamo la traduzione italiana del testo diffuso dalle femministe spagnole “indignades” in occasione di iniziative critiche per San Valentino. Consideriamo e analizziamo l’amore romantico, non semplicemente come sfera di sentimenti, ma come costruzione culturale, parte fondamentale del sistema di potere tra i generi che vede le donne relegate in ruoli subordinati.

In questo senso, pensiamo che mettere in discussione i dettami relazionali, non solo nella sfera intima e personale, ma anche in ambito sociale, del lavoro ecc…, sia{{ fondamentale per poter decostruire i ruoli di genere etero normativi }} e costruire invece nuove identità di genere, autonome, differenti, capaci di stabilire relazioni sane, improntate sulla libertà, sull’autonomia, su una pratica dell’orizzontalità non basata sul potere, sulla dipendenza, sul controllo e la sottomissione di una persona sull’altra.

Nella cultura occidentale moderna e contemporanea, l’amore romantico, e la sua classica espressione, cioè la coppia eterosessuale finalizzata a costruire e preservare la famiglia mononucleare, pone {{le basi non solo sociali ed economiche, ma anche psicologiche, della subordinazione della donna.}} L’amore romantico rafforza la divisione tra la sfera pubblica e quella privata, relegando le nostre aspirazioni, i nostri sentimenti e le nostre esistenze in quest’ultima (la sfera privata).

Nello stesso tempo, {{il paradigma dell’amore romantico è alla base dell’addomesticamento sessuale delle donne e di tutti i soggetti non etero-normati.}} Da questo paradigma deriva (ancora oggi, purtroppo) il controllo sui nostri corpi.

In questo meccanismo di subordinazione si insinua{{ il consumismo e lo sfruttamento economico}}. Un esempio fra i tanti è l’aver interiorizzato che amare significa spendere soldi per san valentino! (tanto più è costoso il regalo, tanto più amore ti è dimostrato!)

L’amore romantico si edifica sopra{{ l’idealizzazione della felicità dipendente da qualcun altro}}. Si presuppone che non possiamo prendere in carico da sole la nostra vita affettiva, ma che questa sia dipendente dall’esistenza di un’altra persona. Da qui la frase “classica” e famosa: sono felice perché tu sei con me. (produce dipendenza)

Non stiamo teorizzando che tutte le donne (o le persone) siano uguali, con gli stessi orientamenti, desideri, e con la stessa maniera di esprimerli, ma, al contrario, affermiamo {{la necessità e il valore dell’empatia, della cura e dell’affetto tra le persone }} (e verso una in particolare) nel modo che ciascuna/o sceglie, liberamente.

Quello che vogliamo mettere in discussione è la supposta mancanza che sottende alla (così detta) teoria della mezza mela (e cioè che per ciascuna di noi esiste una metà che ci completa). {{Ciascuna di noi è già una persona intera di per sé}} e non esiste una metà che ci completa per destino.

Allo stesso modo, mettiamo in discussione e rigettiamo l’idea che la donna, per natura, in maniera ineludibile, sia relegata alla sfera dei sentimenti e della cura, che viva dunque in funzione di qualcun altro. Le donne che deviano da questo ruolo incorrono nell’esclusione sociale (stigma, discriminazioni, violenze) e psicologica.

Ma soprattutto non dimentichiamo che l’amore romantico uccide: nel solo primo mese di questo 2012 (in Spagna! in Italia abbiamo superato i 20 casi) sono già 8 le donne uccise da uomini con cui avevano una relazione (mariti e fidanzati)

{{L’amore romantico è uno dei fattori più insidiosi a sostegno della violenza contro le donne}}.

Questo modello, basato nell’amore percepito come “passione sofferente” e altri miti della nostra cultura occidentale, emerge in special modo nella educazione sentimentale delle donne. Molte assumono questo modello strutturando la propria vita intorno alla “conquista dell’amore”, convertendolo in obiettivo fondamentale della vita.

La possibilità di tollerare la violenza aumenta nelle donne che perseguono l’ideale d’amore romantico, credendo che, nel bene o nel male, sia questa forma a dare un senso alle loro vite.

La gravità delle conseguenze del modello dell’amore romantico, ci spinge a farne un’analisi critica e a decostruirlo per dare impulso, invece, a {{relazioni affettive alternative, che non generino sofferenze,}} sfruttamento e/o dipendenza e che rispettino la nostra individualità e completezza.

Per tutti questi motivi, e perché il personale è politico, vi invitiamo tutte a mettere in discussione e rifiutare l’etero normatività, la dipendenza, i ruoli e le necessità prestabilite. Vi invitiamo a pensare, costruire ed esplorare relazioni affettive in funzione dei vostri desideri, orientamenti, fantasie, e sempre nel rispetto della nostra e dell’altrui autonomia e auto-conservazione.

Vi proponiamo dunque di stampare i messaggi che abbiamo preparato e pubblicato sul nostro blog e di appiccicarli, discretamente, sui prodotti commerciali che pensate siano acquistati per san valentino. Infilate il bigliettino contro l’amore romantico nelle bottiglie di vino, nei cioccolatini o in altri prodotti, in modo che, insieme al regalo, giunga anche il messaggio!

Feministes Indignades, 14 de febrero 2012

http://feministesindignades.blogspot.com/

{ traduzione italiana} a cura di {{Olga}} dell'{{mfla}}