L’assemblea legislativa di Città del Messico (Distretto federale) ha approvato con 46 voti a favore e 19 contrari la legge che depenalizza l’aborto se compiuto entro la dodicesima settimana. Nel tentativo di rinviare la promulgazione della legge il Partido accion nacional (Pan) di centro destra annuncia che presenterà ricorso per incostituzionalità davanti alla Corte suprema.Città del Messico (ma non gli altri paesi della federazione) si aggiunge alla lista dei paesi dell’America latina, Cuba, Guayana e Porto Rico, dove è l’aborto non è reato.
_ Secondo l’Agenzia d’informazione [Cimac->http://www.cimacnoticias.com/site/], durante la discussione che ha portato all’approvazione della legge, il leader del Partito della rivoluzione democratica (sinistra) Salvador Martínez de la Rocca, ha pubblicamente {{ringraziato le femministe e le organizzazioni delle donne}} che con la loro battaglia hanno reso possibile la depenalizzazione dell’aborto in un paese come il Messico dove la Chiesa cattolica esercita un’influenza molto forte su tutta la società.
_ Davanti alla minaccia dei rappresentanti del PAN di fare ricorso alla Corte suprema per una {{presunta incostituzionalità della legge}}, (che per altro sarà effettiva solo dopo la promulgazione da parte del Sindaco della città), la presidente della Commissione per l’equità di genere del Distretto federale, {{Leticia Quezada Contreras}} si è limitata a ricordare come il Messico abbia sottoscritto molti accordi internazionali nei quali si riconoscono i diritti elementari delle donne alla salute, all’integrità del corpo, alla non discriminazione e ad una vita senza violenza, tutte cose incompatibili con la precedente legge.
_ {{Patricia Mercado}}, presidente di Alternativa Social Demócrata y Campesina, ha dichiarato all’Agenzia Cimac di essere molto soddisfatta perché, grazie alla battaglia portata avanti con tenacia dalle donne in questi anni, è stato possibile convincere la maggioranza del paese che depenalizzare l’aborto era un passo molto importante per tutta la società.

Durante una conferenza stampa alcuni deputati della destra di governo hanno auspicato che la legge non venga promulgata definitivamente fino a che non sarà creata una rete integrata di aiuto per le donne in gravidanza e, in particolare, non saranno aperte delle strutture capaci di ospitare i bambini non desiderati e promuoverne l’adozione.
_ Gli stessi, secondo l’agenzia Cimac, hanno annunciato che metteranno in campo tutte le azioni possibili affinché{{ l’esempio di Città del Messico non si estenda agli altri stati della Federazione messicana}} e hanno affermato che si batteranno per garantire alle donne un accesso più facile ai servizi sanitari.
La chiesa cattolica, per non perder tempo, ha provveduto alla scomunica dei 44 deputati che hanno votato la legge.