Caro Obama, sono indignata e non credo di essere la sola: non si esulta per la morte di un uomo, fosse anche il peggiore dei criminali sulla terra. Hai sbagliato, dovevi avere più coraggio, il coraggio della grandezza.La grandezza di una civiltà non si regge sulla vendetta ma sulla costruzione e la difesa ad ogni costo di un orizzonte etico, che riconosce l’irriducibile valore di ogni vita. È giusto cercare i responsabili del grave massacro delle torre gemelle, ma lo si faccia senza ebbrezza di sangue, senza pensare che il fine giustichi ogni mezzo. La storia insegna che in tal modo non si riparano ferite ma se ne creano altre, più profonde. Lo spettacolo di un popolo che esulta per la morte di un uomo fa rabbrividire.

Con la tua elezione abbiamo visto vincere un’America coraggiosa, capace di parole e gesti nuovi, abbiamo ascoltato un presidente parlare il linguaggio dell’amore e del rispetto tra le persone.
Il primo rispetto è quello per i morti. Ogni essere ha diritto alla sepoltura, a essere consegnato ai suoi cari.

La giustizia si fonda sul diritto che non è un terreno immobile, come sappiamo, ma che generazioni di donne e uomini hanno indirizzato verso l’inclusione dell’universalità dei diritti umani che non ammette sconti o eccezioni.

Ora nei media osserviamo il tuo turbamento, affrontalo con coraggio, sii capace di parole nuove e di gesti di riparazione, cioè di vera grandezza.

{Tiziana Plebani,
Venezia}

{immagine da dailyblog.it}