Articolo di Maria G. Di Rienzo*

Sandrine Bakayoko,
Sandrine Bakayoko

Questa giovane donna si chiamava Sandrine Bakayoko, aveva venticinque anni e aveva chiesto asilo in Italia.

È morta, per cause ancora sconosciute al momento in cui scrivo, nel cosiddetto “centro di prima accoglienza” a Cona (Venezia). Ne è seguita una rivolta all’interno della struttura: coloro che vi sono ospitati, in condizioni igieniche allucinanti com’è stato visibile dalle foto, hanno dichiarato di aver chiesto soccorso per Sandrine alle 8 di mattina e che però l’ambulanza ci ha messo 6 ore ad arrivare (i sanitari dicono di essere partiti non appena ricevuta la chiamata).

“La situazione è poi degenerata – scrivono oggi i giornali – La protesta è sfociata in una rivolta con mobilio e oggetti dati alle fiamme. Uno scenario che ha costretto gli operatori del centro a cercare rifugio nei locali della struttura, barricandosi in alcuni container e negli uffici amministrativi della struttura, dove sono rimasti poi bloccati per ore”. Liberati durante la notte, paura a parte, stanno tutti bene. Il centro è una ex base missilistica in cui sono ammassate circa un migliaio di persone ed era già stato scenario di proteste in precedenza.

Come se tutto questo non fosse abbastanza ignobile, nei forbiti “dibattiti” che seguono gli articoli Sandrine semplicemente scompare. La sua morte non interessa a nessuno. A volte c’è un rimando del tipo: “Ma in Costa D’Avorio la guerra civile non e’ finita anni fa? Cosa ci fanno ancora in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato le persone che sono arrivate dalla Costa d’Avorio?”, ma non il suo nome, nemmeno un’espressione di rammarico o sconcerto – visto che chiedere empatia sarebbe probabilmente esagerato.

Abbiamo invece una valanga di economisti, politici e opinionisti da tastiera che ci spiegano il “costo sociale dei milioni di stranieri già presenti sul territorio”, assicurano che “questa invasione è voluta dal pd per spendere 4,5 miliardi l’anno fuori dai vincoli europei” ma anche che “gli altri farebbero la stessa cosa, compresi i 5S, con le chiacchiere e gli slogan non conclude nulla…” e che “nel 2011 sbarcarono ben 22.000 tunisini, al governo c’era Berlusconi ministro degli interni Maroni il quale per risolvere il problema dette il permesso di soggiorno a tutti perché dovevano andare in Francia invece chiuse le frontiere e questi sono ancora qui”; stigmatizzano “le direttive di un’Europa criminale” e i “governi pecoroni” che le seguono, si preoccupano dell’italica gioventù e della scarsità di risorse loro rivolta, a confronto di quel che ricevono i migranti: “I “giovani” albanesi (fino ai 19/20 anni) si presentano in Italia dicendo di essere minorenni, ovviamente senza documenti. Li alloggiamo in alberghi 3*, wi fi libero, gli passiamo una scheda SIM gratis e gli diamo una somma mensile per le spese di sostentamento. E NON FANNO NIENTE!! E i nostri di giovani? A loro chi ci pensa?”.

Naturalmente, se amministrassero loro il territorio e dovessero gestire la questione in generale e ciò che è accaduto a Cona, le soluzioni per loro sarebbero pronte:

– Intanto cominciamo a finirla di chiamarli ipocritamente migranti.

– Sono da espellere TUTTI, senza processi e/o lungaggini burocratiche!

– Vanno rimpatriati tutti senza troppi problemi quelli del centro. Sequestrare personale operativo è un reato

– Non solo siamo l’unico Paese, o quasi, ad accoglierli, hanno pure da protestare sul cibo, modalità, termini etc, Ma che restino nei loro Paesi, siamo stufi!!! Solo diritti hanno ed alcun dovere.

E il futuro lo vedono proprio nero:

– Ma a che serve l’accoglienza, se poi li troviamo solo a chiedere elemosina fuori dai bar, centri commerciali ecc.?

– Vengono e pretendono, vivono al di fuori delle regole, tutto gli è dovuto, sanno che qui non gli possono fare niente e hanno capito che più ce ne sono meglio è per loro

– Sono solo alcune decine di migliaia. Quando saranno milioni come faremo?

– Questo di Cona è solo l’inizio di quello che presto succederà nei vari centri italiani, fanno le rivolte, ora è andata bene, ma non illudiamoci, questi non hanno nulla da perdere…

– Mi domando cosa debba ancora accadere perché quei geni al governo si rendano conto che la situazione è un tantinello fuori controllo.

– Bronx prossimo venturo… siamo perduti.

Infine c’è il genio che chiede accorato: Ci deve scappare il morto? Aspettiamo quello?

Psst, signore? Di morti, in mare e soffocati nei camion e altrove ne sono già “scappati” decine di migliaia: quella di oggi è una morta, si chiamava Sandrine Bakayoko. Sono sicura che non vuole la sua compassione neppure da cadavere ma il rispetto, signore, quello lei e i suoi “compari di commento” glielo dovete comunque.

.* Maria G. Di Rienzo  giornalista, formatrice, regista teatrale femminista, cura il blog lunanuvola