Secondo l’Agenzia di Stampa Francese AFP, il direttore del Distretto Sanitario di Canterbury ha reso noto che all’indomani della tragedia causata dal recente terremoto c’è stato. come già accaduto in settembre in occasione di un altro terremoto meno disastroxo, un aumento delle nascite.1 marzo- Ad una settimana esatta dal terribile terremoto che ha devastato Christchurch, la seconda città della Nuova Zelanda, il paese si ferma – alle 12.1 ora locale (23:51 in Italia) -per osservare due minuti di silenzio in memoria delle vittime del terremoto, durante il quale hanno perso la vita 155 persone, una cifra che purtroppo è destinata a salire, forse a 240, perché sono ben 85, ancora le persone disperse.

Il primo ministro del paese, John Key, che ha presidiato la cerimonia solenne a Christchurch, si è impegnato a ricostruire la città ed a formare una commissione d’inchiesta per indagare sul le cause che hanno condotto al crollo di così tanti edifici, e ha dichiarato «Dobbiamo dare risposte alla popolazione e trarre insegnamenti da questa esperienza». All’indomani del terremoto il sindaco di Christchurch Bob Parker, aveva dichiarato: «È un’enorme tragedia per questa città, per la Nuova Zelanda, per la gente a cui siamo vicini. Potrebbe essere il giorno più nero della Nuova Zelanda».

In tale drammatico contesto sembra però accendersi la flebile fiamma della speranza. L’Agenzia di Stampa Francese –AFP ha pubblicato una notizia lieta, se non fosse stata causata da così tragici avvenimenti, David Meates, direttore del Distretto Sanitario di Canterbury, ha reso noto che all’indomani dell’immane tragedia c’è stata un’impennata nelle nascite, il reparto neonatale dell’ospedale di Christchurch gremiva di neonati prematuri. Con la precisione 76 pazienti ricoverati in ospedale, reparto di maternità nei giorni dopo il sisma 22 febbraio. Al Christchurch Hospital sembra sino state richieste nuove ostetriche, per far fronte all’emergenza.

In realtà, un picco ancora più grande è stato osservato dopo sisma del 4 settembre 2010, un terremoto di magnitudo 7.1, a circa 10 Km di profondità , relativamente vicino alla città (40 Km), alle ore 4:35 locali , che però non aveva creato danni sostanziali. In quell’occasione sembra siano nati, 21 bambini nelle 24 ore successive, un numero record per un sabato. {{Samantha Burke}}, direttrice del reparto di ostetricia ha parlato di spirito di sopravvivenza, “survival mode”.

E in realtà Alissa, nata alle 7.30 del pomeriggio del 20, non sarebbe dovuta nascere prima di due settimane, come dichiarato dalla levatrice che aveva visitato la sua mamma Jo Blackman, 34 anni, qualche ora prima. E invece è nata sul pavimento del Christchurch Hospital tra le centinaia di feriti del sisma. “E’ stato bello vedere una bambina sana , in un contesto in cui tanti altri hanno incontrato la sofferenza e la perdita”, ha detto la giovane mamma.
Sembra che anche per la sorella di Ryan Nelsen, capitano della nazionale neo-zelandese e difensore del Blackburn Rovers, sia iniziato il travaglio nelle stesse ore.

Le nascite premature saranno scuramente causate dallo stress, la paura e lo spavento che hann stravolto la vita delle partorienti ma è bello trovare un elemento positivo, una nota positiva, in un contesto di dolore, quale quello post-terremoto. Quasi che {{Kunapipi}}, la dea madre annunciata dal serpente arcobaleno alla base della mitologia aborigena, e protettrice delle partorienti, abbia voluto donare un segnale positivo al suo popolo.

Fonte: http://www.reliefweb.int/rw/rwb.nsf/db900sid/KKAA-8EJ9F7?OpenDocument