In un incontro all’Istituto di Studi filosofici di Napoli, il 9 novembre, donne napoletane e romane proseguono il percorso per promuovere a livello istituzionale la clausola della scelta della migliore legge europea per le donne. Ero molto emozionata quando, l’altro ieri, varcavo con {{Elodie Massé }} e la mia amica{{ Donatella Artese De Lollis}}, il portone del palazzo Serra di Cassano. Emozionata perché è sede del
prestigioso Istituto di Studi Filosofici e per i ricordi dolorosi e rivoluzionari che quell’edificio
evoca nel cuore di tutti i napoletani.

Il portone principale sulla via Egiziaca, chiuso nel 1799 in segno di lutto per la morte di Gennaro Serra di Cassano e della Repubblica napoletana, era stato riaperto da Gerardo Marotta a mo’ di augurio per una città che sembrava aprirsi ad una rinascita civile e culturale.

Questo {{martedi 9 novembre}}, ospiti di {{Esther Basile dell’Associazione “ Eleonora Pimentel}}”, era presente questa rinascita nelle donne che, nella bella sala delle conferenze, ascoltavano partecipi la presentazione della Clausola. Donne, femministe e rappresentanti di associazioni ed istituzioni: le consigliere di parità della regione Campania e della provincia di Napoli, L’Udi , l’Arcidonna,le associazioni Febe, Etica Pubblica, l’AIDM, il CNR, Donne su Donne, Peripli, Netis, Self ed altre.

La presentazione della clausola ha destato molto interesse ed attenzione hanno suscitato sia l’iter che “Choisir la clause des femmes” ha percorso per arrivare allo stato attuale delle cose ( tra dieci giorni {{Gisèle Halimi}} avrà un colloquio con la Commissione Occupazione e Affari Sociali dell’UE che potrebbe assumere la Clause e presentarla al Parlamento Europeo ), sia la risoluzione adottata dall’{{Assemblea Nazionale Francese}} che, dopo aver approvato la clausola all’unanimità ha incaricato
il governo di presentare entro la fine di quest’anno un rapporto che studi tutte le leggi e regolamenti più progressisti dell’Unione riguardanti le donne, in base ai cui risultati sarà presentato un progetto di legge per allineare la legislazione francese a queste disposizioni nello spirito della clausola. L’Assemblea nazionale ha anche impegnato il governo in un’azione positiva, rispetto alla clausola presso le istituzioni europee.

Una certa invidia, ma anche un desiderio di impegnarsi affinchè questo accada anche da noi, ha poi creato la notizia che il Partito Socialista francese abbia assunto l’ impegno di inserire la clausola nel proprio programma alle prossime elezioni.

Ci sono stati numerosi interventi di cui alcuni relativi alla situazione interna , e alla legge elettorale regionale del 27 marzo 2009, dichiarata legittima dalla Corte Costituzionale il 15 dicembre dello stesso anno dopo il ricorso di Fitto.

Si è quindi auspicato che nelle varie proposte di cambiamento della legge elettorale si tenga conto delle {{proposte elaborate dalle donne per una effettiva rappresentanza di genere}}.

Ci si è trovate anche d’accordo sul percorso della raccolta di {{un milione di firme per utilizzare Lisbona}} e adire, tramite quest’ultima, alla discussione della clausola in sede di Parlamento europeo, percorso che è sembrato fattibile a tutte le presenti e che darebbe il supporto popolare alla proposta.

Le donne napoletane insieme alle romane hanno già costituito un‘alleanza per promuovere la clausola ed il nucleo napoletano ha già preso contatti con alcune istituzioni locali per portare a conoscenza della cittadinanza la proposta delle meglio dell’Europa per le donne.