A Cagliari gli amici di due accusati per uno stupro di gruppo a Bologna hanno organizzato un concerto per raccogliere fondi in favore degli imputati. Ne è scaturita una vasta mobilitazione da parte delle donne in varie parti d’Italia.“Ribellatevi non soltanto agli stupratori ma anche ai pregiudizi, alle molestie, alle violenze, alle sopraffazioni. Lottate con le unghie e con i denti, con tutta la vostra forza fisica e morale.” Questo aveva scritto nel settembre scorso, rivolgendosi a tutte le donne, la studente di Bologna vittima di uno stupro di gruppo nel capoluogo emiliano. Le sue parole sono state prese alla lettera dalle tante donne in tutta Italia che si stanno mobilitando in vari modi contro i tentativi di proteggere i suoi aggressori e screditarla, nella peggior tradizione dei processi per stupro.

Tutto è cominciato qualche mese fa, quando i quotidiani sardi – uno dei due processati per l’aggressione alla donna, Francesco Liori, è di Cagliari, l’altro, Federico Fildani, di Roma – hanno riportato la notizia dello stupro difendendone in maniera velata gli autori. In seguito gli amici di Liori e Fildani hanno realizzato un blog di solidarietà all’interno del quale molti interventi, nel difendere i due ragazzi, screditavano la studente di Bologna che aveva trovato la forza di denunciare la violenza.
_ Anche in questo caso, come era accaduto per gli articoli sui quotidiani sardi, alcune donne si sono ribellate ed hanno espresso sconcerto per l’”atteggiamento da clan” che trovava espressione nel blog. Per l’occasione è anche stato messo on line [donnesarde.blog.tiscali->http://donnesarde.blog.tiscali.it/].

È in questo clima che si colloca la vicenda dei concerti. Gli amici di Liori e Fildani hanno organizzato, per il 14 e 21 aprile, due concerti a Selargius (Cagliari), nel locale Twitty Twister, per raccogliere fondi per le spese legali legate alla difesa dei due imputati. Nelle locandine che pubblicizzano i due concerti non è peraltro specificato il fatto che il ricavato dell’iniziativa andrà a pagare le parcelle dei due presunti stupratori.
_ Una {{lettera aperta dell’associazione Luna Nera di Cagliari}}, che invitava a boicottare il concerto ed a diffonderne la notizia, ha rapidamente fatto il giro delle realtà di donne in Italia. A Bologna il coordinamento “quelle che non ci stanno” ha diramato un comunicato stampa, inviato anche al sindaco di Cagliari, nel quale si afferma che “La forza della denuncia è efficace solo se ci sono relazioni fra donne, relazioni che interrompono la complicità con il patriarcato, con le sue manifestazioni private e pubbliche, da quelle più sottili a quelle più abnormi.

Questa donna non è sola, è sostenuta da tante donne e non è mai stata in silenzio.” E si invitano tutte le donne e le lesbiche a {{manifestare venerdì 20 aprile 2007 a Bologna}} (ore 18) in via Libia, dove è avvenuto lo stupro il 24 settembre scorso. Ma la voglia di mobilitarsi è stata manifestata da tante altre donne in tutta Italia che hanno firmato la lettera aperta e contattato le promotrici della mobilitazione a Cagliari. Nel frattempo una delle band più in vista tra quelle che dovevano prendere parte al concerto, i Rattapignatta, si è tirata indietro, mentre il concerto del 14 aprile è stato annullato a causa di irregolarità riscontrate dai vigili nel locale nel quale si sarebbe dovuto tenere. Questo lascia presagire che probabilmente anche il concerto del 21 sarà annullato.
_ La ribellione paga.

{{{Comunicato stampa del Coordinamento “Quelle che non ci stanno”}}}
Il 14 e il 21 Aprile sono stati organizzati 2 concerti al circolo Asi di Selargius – comune poco distante da Cagliari – per raccogliere fondi per pagare le spese legali di Francesco Liori e Federico Fildani gli autori dello stupro di gruppo avvenuto a Bologna il 24 Settembre 2006 in zona Cerenaica. Questa iniziativa sostiene apertamente e rivendica la cultura dello stupro, riproponendo il modello che tende a riabilitare gli stupratori e a criminalizzare la donna.
Ancora una volta è l’uomo qualunque, il “bravo ragazzo”, che agisce il privilegio di maschio con il consenso non nascosto, ma anzi dichiarato, dei suoi amici e parenti.
_ Chi violenta e uccide è sempre maschio, garantito e protetto dall’appartenenza al genere maschile. Ancora una volta assistiamo all’esplicita ostilità che la società dimostra alla vittima e alla donna “emancipata”.Noi donne e lesbiche del gruppo “quelle che non ci stanno” esprimiamo la solidarietà alla ragazza della Cire – naica che ha avuto il coraggio di denunciare.

Uccidere una donna e una lesbica oggi in qualsiasi parte del mondo è possibile grazie alla copertura continua fornita da chi riconosce in questo metodo lo strumento più efficace per zittire, annientare e rendere invisibile ogni forma di reazione che le donne attuano. La forza della denuncia è efficace solo se ci sono relazioni fra donne, relazioni che interrompono la complicità con il patriarcato, con le sue manifestazioni private e pubbli – che, da quelle più sottili a quelle più abnormi.
Questa donna non è sola, è sostenuta da tante donne e non è mai stata in silenzio.

Ogni donna deve sapere che può contare sulle altre e che ribellarsi è possibile.

Il 20 Aprile 2007 invitiamo tutte le donne e lesbiche a manifestare con noi in Via Libia n.38,Bologna – ore 18,00 dove è avvenuto lo stupro.

Quelle che non ci stanno
Bologna 17/04/07

mailto:maragridaforte@inventati.org