L’ assessora alle pari opprtunità, Berruti annuncia un centro anti-violenza con proprio personale per fornire un servizio di ascolto e sostegno alle donne vittime di violenze, case rifugio, alloggi temporanei e un’opportuna campagna di sensibilizzazione a cominciare da percorsi educativi già nelle scuole. Pervisto anche un osservatorio permanente sulla violenza alle donne e ai minori per conoscere l’andamento del fenomeno in Liguria.Sono queste alcune delle azioni previste dalla nuova legge contro la violenza alle donne e ai minori che dopo essere stata varata dalla Giunta regionale ligure è approdata all’ordine del giorno del consiglio regionale lo scorso 6 marzo.

Il provvedimento presentato dall’assessore alle Pari Opportunità Maria Bianca Berruti {{nasce nell’ambito della rete contro la violenza di genere}}, una struttura coordinata dalla Provincia di Genova che riunisce {{una quarantina di soggetti, tra associazioni, enti e istituzioni}}.
“La violenza contro le donne – spiega l’assessora Berruti – si colloca all’interno del più generale concetto di “discriminazione di genere” e sta assumendo in Italia dimensioni sempre più preoccupanti come testimoniano i primi dati Istat presentati nei giorni scorsi sulla violenza contro le donne”.

Al momento {{a livello locale tutto è lasciato alla sensibilità che le istituzioni hanno nei confronti di questo tipo di problematiche}} e anche alla tenacia con cui alcune associazioni femminili si dedicano ad aiutare le donne che devono affrontare nella loro vita esperienze di violenza, maltrattamenti e abusi dentro e fuori alla famiglia.
_ “{{Tutto ciò però ormai non basta più}} continua l’assessora – per questo l’{{obiettivo della legge è quello di favorire la costituzione di una rete fra soggetti istituzionali e realtà associative}} e del volontariato per dare vita ad un vero e proprio sistema che intervenga sul fenomeno della violenza, in grado di prevenirlo e aiutare le vittime con strutture per le cure e alloggi per il reinserimento”.

A questo proposito la Regione Liguria, attraverso l’assessorato alle Pari Opportunità, intende {{costruire un sistema regionale}} che contrasti il fenomeno della violenza di genere, tenendo conto delle esperienze già avviate sul territorio in particolare dall’associazionismo femminile. “Programmi d’intervento – spiega Berruti – che dovranno integrarsi con il Piano Sociosanitario, per la tutela sociosanitaria della popolazione, attraverso un’appropriata organizzazione dei servizi e azioni mirate.

Tra gli strumenti principali della legge

– {{Centri anti-violenza}}, almeno uno in ogni territorio di provincia, in grado di fornire un servizio di ascolto e di sostegno alle vittime e per iniziative di prevenzione e sensibilizzazione della violenza di genere;
– {{Case rifugio temporanee}} per la cui gestione si possono candidare soggetti che hanno esperienze nel settore e presentano una qualità professionale adeguata per il sostegno delle donne che scelgono di cambiare la loro situazione.
– {{Un osservatorio regionale sulla violenza alle donne e ai minori}} che avrà il compito di monitorare gli episodi di violenza per conoscere meglio il fenomeno in Liguria e di valutare l’efficacia dei programmi antiviolenza finanziati.

Centrale nella legge il ruolo della Regione Liguria alla quale toccherà il compito di {{promuovere e coordinare, attraverso il lavoro di diversi assessorati, iniziative per prevenire e contrastare il ricorso alla violenza.}}

La dotazione economica per la realizzazione dgli interventi appare però decisamente sottodimensionata, come molte volte avviene alle leggi che hanno per oggetto la violenza contro le donne.
Per il varo del provvedimento {{la Regione ha stanziato dal Fondo speciale}} 2006 {{Euro 10.000}}. Per la realizzazione degli interventi si {{aggiungeranno risorse dedicate dal bilancio 2007}} in discussione, risorse all’interno dei vari settori previsti in norma finanziaria, quali la sicurezza, il piano sociosanitario, istruzione e formazione, sistema informativo, edilizia.