Il 22 Maggio Silvio Viale, ginecologo torinese candidato alle europee e
presidente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, ha inviato alle
parlamentari italiane e alle 5 ministre, una lettera contenente due
ricette per la pillola del giorno dopo e la richiesta di una presa di
posizione a favore dell’abolizione della ricetta medica attualmente
necessaria per ottenere il contraccettivo d’emergenza.L’iniziativa di Viale, realizzata nell’anniversario della legge 194
sull’interruzione volontaria della gravidanza (22 Maggio 1978), ha lo
scopo di {{sollecitare le parlamentari a riflettere su una questione
importante per la salute e la qualità della vita delle donne}} e a renderle
consapevoli della necessità di abolire la ricetta medica per la pillola
del giorno dopo.

Attualmente le donne italiane possono {{acquistare il contraccettivo di
emergenza solo attraverso una prescrizione medica non ripetibile}}, dovendo
quindi rivolgersi ad un consultorio o ad un medico generico.
_ In Italia,
tuttavia, è {{frequente che alcuni medici si rifiutino di prescrivere il
farmaco}} grazie alla “clausola di coscienza” che permette al medico di
rifiutarsi di offrire prestazioni in contrasto con la propria coscienza (salvo casi in cui la sua omissione non provochi un danno grave e immediato
alla salute della persona assistita), ma impegnandolo ad offrire
informazioni e chiarimenti utili.

Sebbene sia un diritto di ogni donna usufruire del contraccettivo di
emergenza, la sua attuazione può diventare un’[esperienza umiliante e
angosciante->3532] per la paziente che rischia (soprattutto nei fine settimana
quando i consultori sono chiusi ) di vivere un’odissea con l’ansia del
tempo che scorre.

Il farmaco infatti deve essere assunto necessariamente
entro 72 ore dal rapporto sessuale, ma naturalmente è consigliabile far
trascorrere il minor tempo possibile, {{l’efficacia, infatti, è massima
nelle prime 12 ore e si dimezza ogni altre 12 ore di ritardo}}.

Nella {{maggior parte dei Paesi Europei la pillola del giorno dopo è
disponibile senza ricetta}}, circostanza che rende possibile una
significativa riduzione delle gravidanze indesiderate.

Sembra che in
Italia ci sia un gusto particolare a rivestire il ruolo di fanalino di
coda in materia di diritti civili rispetto agli altri Paesi europei, così,
invece di prendere coscienza dell’utilità del contraccettivo di emergenza e
di facilitarne l’accesso, restiamo intrappolati in un ostinato tabù
rischiando di veicolare informazioni sbagliate. Non manca infatti la piaga
della disinformazione e spesso la pillola del giorno dopo viene “confusa”
con la pillola abortiva.
_ Tuttavia, mentre quest’ultima, come dice il
termine, provoca l’aborto quando la gravidanza è già cominciata, {{il
contraccettivo d’emergenza, se assunto tempestivamente, agisce in modo che
l’ovulo fecondato non si impianti nell’utero}}.

L’iniziativa di Viale e quello dei candidati della lista Bonino-Pannella è
sia un richiamo al classico atteggiamento ritardatario dell’Italia, sia un
invito a prendere posizione contro il persistere di una norma che non
collabora alla diminuzione delle gravidanze indesiderate e che ostacola il
diritto delle donne di usufruire di un farmaco consentito dalla legge.