Giornali, televisione, forze politiche, associazionismo si sono spese non poco per far riuscire la manifestazione del dici marzo contro le ingerenze di una cultura clericale sempre più invadente. E, questo va benissimo. Quello che mi preoccupa è stato invece il disinteresse dei media e delle forze politiche all’iniziativa proposta dall’associazionismo e dai gruppi femministi contro la violenza per l’8 marzo a Roma. Ciò che mi lascia sconcertata, dopo quasi quarant’anni, è continuare a vedere con quanta insistenza anche lmolte donne siano convinte come basti uno Stato laico e neutro per dar loro gli stessi diritti di cittadinanza.
{{Mai come ora il vecchio slogan coniato, negli anni Settanta, dal movimento femminista, “il personale è politico” ha dettato legge nel vero senso della parola. Procreazione assistita, eutanasia, adozioni, coppie di fatto… hanno aperto confronti e scontri laceranti. Si è così riaperto il discorso sulla laicità. Ma con quale taglio?}}

Molti politici, uomini e donne, proprio quando l’argomentare si è articolato, invece di far chiarezza, sembrano voler confondere chi ascolta con dichiarazioni dogmatiche o con atti di fede. Una facile scorciatoia che evita di dover fare i conti con una realtà molto complessa..
{{Ma, proprio perché questi problemi coinvolgono direttamente la nostra quotidianità, le persone che si possono dire competenti sono quelle che riflettono sulle proprie esperienze concrete. Insomma quelle che mettono in atto quel ripartire da sé tanto caro al Femminismo degli anni Settanta.}}
_ E’ così che si sono scoperte mille diversità. Difficile, dunque, trovare un denominatore comune, una norma che garantisca i diritti di tutti e di tutte quando questi riguardano gli aspetti più intimi della vita. Qui l’arte della mediazione e della semplificazione deve raggiungere livelli di grande raffinatezza. Virtù, queste, forse più femminili che maschili.

{{In ogni vita, infatti, bisogna entrare in punta di piedi altrimenti si rischia di schiacciare, magari senza accorgersene, le esistenze più fragili. Così, è la mano leggera di chi legifera che ci può dire quanto laico è questo Stato}}.
_ Il farsi carico delle modalità di esistenza di uomini e di donne alla fine si scontra con le singole coscienze che hanno radici profonde nelle diverse, sempre più diverse, culture di riferimento. Così, non è facile, ma assolutamente necessario, per uno Stato democratico enon confessionale, garantire uguali diritti a persone di tante e così variegate appartenenze.

{{Bisogna ricordare che lo Stato italiano nasce fortemente laico tanto che nel lontano 1866 il Codice Civile sottrae gli effetti giuridici al matrimonio religioso consentendo così ai non cattolici di unirsi in matrimonio senza sottostare ai dettami ecclesiastici. Con il fascismo, con il patto tra Mussolini e il Vaticano, questa laicità vacilla. Ritorna poi con forza negli anni 70. Quando divorzio e aborto diventano dei vissuti condivisi che pretendono un riconoscimento.}}

Così come oggi chiedono cittadinanza le diversità nei comportamenti sessuali. Gay e lesbiche, se decidono di vivere in coppia, non vogliono più essere cittadini e cittadine di serie B. Purtroppo però mentre il 64% della popolazione italiana riconosce le coppie di fatto, la laicità viene nuovamente messa in discussione da alcuni poteri forti.