A Gambara, nel Bresciano un nuovo caso di femminicidio. La vittima e’ una ragazza brasiliana di ventinove anni incinta di quattro mesi…L’ennesimo femminicidio; la notizia la ascolto in auto, mentre guido. Immagino, ancora una volta, lo scenario di passione e morte di una donna che
voleva vivere,che amava la vita.

Non conosco il suo volto,non ancora; non so nulla di lei ma una cosa e’ certa,amava
la vita tanto da desiderarla per un altro essere umano. La grande bellezza di scegliere la vita, la verita’ e tutto cio’ che di piu’ autentico
abbiamo.

Immagino,per un momento, cosa sia morire ” corpo dentro corpo “; sentire spegnersi
una vita nuova,voluta e difesa.

L’aguzzino e’ l’amante ed il padre; due volte assassino,parricida e femminicida.
Il mostro, che stabilisce la pena, che blocca,stringe e soffoca; brucia,spara,deturpa e
taglia.

Ecco l’uomo, si avventa sulla bellezza, sulla vita, come sul banchetto di una grande
abbuffata ma non sara’ lui a perire.

Una donna,un’altra ancora, immolata sull’altare della violenza, tanta bellezza
offerta in olocausto per l’ingiusto potere maschile.