Temevamo l’ ordinanza del Consiglio di Stato che puntualmente oggi [1 ottobre], a pochi giorni dal voto popolare sul Dal Molin, sospende la consultazione popolare voluta dal Consiglio Comunale di Vicenza dando ragione a chi ha cercato da sempre e in tutti i modi di impedire che le cittadine e i cittadini di questa città prendessero la parola.Sarei curiosa di conoscere le motivazioni alla base della sospensiva, perché credo non ci sia nulla di ragionevole e di fondato nell’impedire un pronunciamento democratico sulla destinazione di un’area del proprio territorio, legalmente previsto dallo Statuto Comunale.

Berlusconi in campagna elettorale accusava pressoché tutti gli organismi istituzionali di “dipendenza dalla sinistra”.
{{Oggi vien voglia di chiedere conto a Berlusconi dell’indipendenza di un Consiglio di Stato}} che, con rara urgenza e con una puntualità ad orologeria, per ben due volte e in contrapposizione al TAR veneto, soccorre la destra e chi non vuole il referendum perché ha paura della democrazia. Per chi non lo sapesse il ricorso che chiede l’annullamento della consultazione porta le firme di esponenti di Forza Italia, anche se camuffati sotto le mentite spoglie di Comitato del SI alla base militare statunitense.

In un {{Parlamento privato della Sinistra}} si alzerà una voce di protesta contro una decisione che appare lesiva non solo del diritto dei cittadini di esprimere la loro volontà ma della stessa autonomia e sovranità di un Consiglio Comunale?

Fa inoltre rabbrividire che, in soccorso a questa volontà autoritaria della destra, accorra solerte un “autorevole” rappresentante del Partito Democratico, l’europarlamentare Paolo Costa, già Commissario al Dal Molin per Prodi e oggi, come se niente fosse, per Berlusconi.

In prossimità del voto di domenica prossima si è precipitato a Vicenza, dove non si è mai degnato di incontrare i cittadini e di sentirne le ragioni, per {{consegnare l’area Dal Molin agli americani}} e per tuonare contro un referendum “antidemocratico” e “inutile”.

Viene il sospetto che questa visita, con tanto di Conferenza stampa, il giorno prima dell’ordinanza del Consiglio di Stato fosse già l’annuncio di ciò che stava per accadere.

Il Partito Democratico a Vicenza si è detto favorevole alla consultazione nella sua larga maggioranza e con in testa il Sindaco, ma {{Paolo Costa tira dritto per la sua strada, quella che gli indica Berlusconi}}.

La decisione di costruire una seconda base militare americana a Vicenza è stata fatta attraverso incontri segreti, sulla testa della città e senza alcuna trasparenza, a partire dal Parlamento. Fa ancora male ricordare che il Governo Prodi si è assunto l’onere del SI’ definitivo, in perfetta continuità con il Governo Berlusconi.

{{I Vicentini e le Vicentine continuano a essere trattati da “sudditi”.}}
Ma in questi due anni e mezzo di mobilitazione straordinaria contro la base sono profondamente cambiati. Hanno scelto – contro ogni previsione degli “strateghi” dei sondaggi – un Sindaco di centrosinistra e lo stanno sostenendo nella coraggiosa volontà di far contare la democrazia e la partecipazione .

Anche in queste ore {{non sento aria di rassegnazione}}, ma voglia di continuare a combattere. E soprattutto di non rinunciare ad esprimersi democraticamente . E la splendida manifestazione che ha visto Piazza Signori riempirsi di oltre 10mila persone in sole due ore ne è una straordinaria testimonianza.

A chi vuole irresponsabilmente e in tutti i modi creare un clima di tensione e impedire un diritto di libertà, bisogna rispondere non rinunciando ad esercitarlo.
Accanto all’immediata mobilitazione {{si deve rendere possibile la consultazione popolare.}}Se hanno impedito il Referendum istituzionale, si può sempre fare il Referendum autogestito.
Alla democrazia non si rinuncia, ma sappiamo che da stasera la battaglia si fa più difficile.

Abbiamo ancora una volta bisogno che {{Vicenza non sia lasciata sola}}, ma sia considerata dalla sinistra e da chi ama in Italia la pace e la democrazia LA PROPRIA CITTA’.