In questa fase neoliberista del capitalismo, lo scontro tradizionale che
avveniva per la conquista delle materie prime e la penetrazione nel mercato dei paesi del terzo mondo, oggi investe anche i paesi occidentali.
Questa è la chiave di lettura dell’improvvisa apparizione del debito nel
panorama economico dei paesi dell’Europa occidentale.I paesi più indebitati al mondo, sia in assoluto che in rapporto alla
popolazione locale e alla ricchezza produttiva, sono gli Stati uniti e
l’Inghilterra.
_ Allora vediamo che la vicenda- debito è strumentale e fa parte di un unico
progetto: svendere l’economia dei paesi così detti indebitati alle
multinazionali anglo- americane.

L’obiettivo, per rimanere in Italia, è di appropriarsi delle riserve auree
dello Stato e mettere mano ai risparmi delle famiglie, due aspetti che
caratterizzano il nostro paese rispetto agli altri, perché alcuni non hanno
riserve auree consistenti come quelle italiane e, in altri, le famiglie sono
fortemente indebitate e non ci sono risparmi da saccheggiare.

Lo stesso avviene per la casa. Anche in questo campo, in Italia, c’è una
grande tradizione rispetto alla proprietà della casa. E anche questa è nel
mirino di banche e finanziarie.
_ Per fare ciò, l’Italia si è dotata di un iperbolico apparato di controllo e,
accanto alla guardia di finanza, ha messo su Equitalia, una struttura
mastodontica, per mezzi e uomini, per poter raggiungere questo obiettivo.

Per poterlo, poi, far passare a livello di opinione pubblica ha coniato la
“caccia all’evasore”, fermo restando che non saranno certo toccati gli
interessi delle multinazionali, delle banche e delle finanziarie.
_ Il vero obiettivo sono le tasche degli italiani.

Tutti gli italiani “avrebbero” tremila euro di debito a testa, compresi
bambini, disoccupati, sottoccupati e precari.
_ Da che mondo è mondo, il debito dovrebbe pagarlo chi lo ha contratto: ma,
questo, non è stato accumulato per la sanità, l’istruzione, le pensioni e lo
stato sociale.
_ Sorvoliamo, poi, su spese, ICI e privilegi accessori e contributi a vantaggio
del vaticano, anche se, rispetto a questo, correnti laiche trasversali il
problema lo hanno sollevato.

E parliamo dei costi delle 113 basi americane in Italia, perché il
mantenimento lo paghiamo noi e nessuno ha il coraggio di dirlo.

E parliamo dell’esercito che è evidente che non deve difendere i confini
dell’Italia da nessuna minaccia, ma serve ad occupare militarmente la Val di
Susa e la zona di Rho dove stanno piazzando l’Expò 2015 e a partecipare alle
guerre neocoloniali in giro per il mondo, sia pure in ruolo subalterno e di
appoggio agli Stati Uniti.
_ Da qui, la proposta del ministro della difesa dell’ultimo governo Prodi di
reintrodurre la leva obbligatoria.

Quella del debito è una scusa, perché di scusa si tratta, per smantellare lo
stato sociale e per la privatizzazione dei servizi pubblici, maniera elegante
per darli in mano alle multinazionali.
_ Mentre avviene tutto questo, l’ultima finanziaria, la prima del governo Monti,
rinnova le missioni all’estero con relativi costi.

Le assunzioni nella pubblica amministrazione sono bloccate da vent’anni, ma
viene espletata una raffica di concorsi per la ps, i carabinieri, la guardia
di finanza, la polizia penitenziaria.
_ Hanno messo in preventivo le rivolte
popolari e hanno costruito un apparato pronto a reprimerle e un sistema
mediatico-giuridico per assolvere la repressione e gli autori.
_ In questo contesto, Equitalia fa parte del progetto ed è la chiusura del
cerchio dello Stato di polizia in cui si è organizzato il paese.
_ Perciò, ha un fondamento dire che i paesi occidentali si stanno strutturando
per un ritorno al secondo ottocento e, per certi versi, al medioevo.

Rimane ferma la contraddizione fra capitale e lavoro, ma è inadeguato porre
speranze che in questa ci sia la soluzione del problema, perché, fermo restando
che, chi ha il dominio del pensiero, può imboccare e far passare soluzioni
autoritarie, la suggestione di soluzioni corporativiste, in mancanza di
coscienza di classe, è sempre in agguato.

Il dominio del capitale è verticale, le lotte vanno ricondotte a sintesi e la
coscienza di classe e la comprensione della natura di classe della società sono passaggi ineludibili.

Cominciamo dal rigettare l’impianto ideologico del neoliberismo con il rifiuto
della gerarchia sociale, della meritocrazia, del culto delle istituzioni, del
presunto prestigio dell’autorità, con il rifiuto della mistica del “farcela” e
di “arrivare”, contro il totemismo della legalità e dell’accettazione dei
valori dominanti.

Teorizzare e praticare l’alterità rispetto al metabolismo sociale del
capitalismo è una buona strada per creare terreno fertile alla presa di
coscienza di classe.

Bisognerebbe risalire sempre ai contenuti economici e di classe della società
e non fermarsi ai suoi vizi formali perché questi ultimi non sono sostanziati
da vita propria, ma scaturiscono dai primi.
_ Per questo, è necessario riallacciarsi alla tradizione storica del movimento
operaio, dei movimenti di liberazione nazionale, del movimento femminista per
riannodare le fila della trasmissione e del rinnovamento del pensiero di
liberazione, linfa vitale dei movimenti degli oppressi per la libertà: una e
molteplici, tutti/e liberi/e o nessuno/a libero/a.

Che l’alternativa al neoliberismo vada cercata in possibili aggiustamenti neo
keynesiani è un’illusione e una lettura mistificante.
_ Illusione perché dimentica che il neoliberismo è ideologia e forma compiuta
del capitalismo nel suo processo autoespansivo e si risolve in una petizione ,
peraltro irricevibile, di correzione in meglio nell’accettazione di questa
società.

Lettura mistificante perché pretenderebbe di far recuperare allo Stato un suo
ruolo in contrapposizione alle teorie neoliberiste che vorrebbero la ritirata,
entro presunti confini propri, da parte dello Stato stesso, omettendo che lo
Stato è lo Stato del capitale, cioè è la forma ordinamentale della gerarchia
capitale-lavoro e, del capitale, è strumento e linfa economica e repressiva
nello stesso momento e perciò la sua partecipazione alle fortune del
neoliberismo è continua e presente.

Alla fin fine, la richiesta di più Stato, in termini keynesiani, si risolve in
un cinico travestimento della realtà.
_ E si dimentica completamente quella che per il capitale è una necessità
sistemica, cioè l’autoespansione e la distruzione delle economie “altre”,
comprese quelle pre- capitaliste, marginali e di autosussistenza, e, pertanto,
il neoliberismo è una contingenza storica specifica, come altre passate o
future.

L’ideologia neoliberista avversa e reprime ogni forma di alterità politica e
la distruzione dell’avversario avviene, prima di tutto, nell’immaginario
lessicale collettivo, per cui , oggi, ha sostituito l’etichetta di “comunismo”
con quella di “terrorismo”, concetti fittizi, privi di corrispondenza con il
significato effettivo di questi termini, mentre l’obiettivo è quello di
togliere ogni legittimità politica e di designare come male assoluto ogni
istanza di possibile rivolta al dominio del capitale e, pertanto, il vero
destinatario è il lavoro e il lavoratore, questo sì suo principale
antagonista.

E’ nell’ambito di questa impostazione che la polizia acquista un potere che
non ha mai avuto in passato, che gli eserciti nazionali diventano truppe
colonialiste ad uso interno e che la Nato si trasforma in un organo di polizia
internazionale contro i pericoli di rivolta e organizzazione popolare in ogni
luogo.

Polizia, eserciti nazionali, Nato hanno come scopo diretto e fondamentale la
salvaguardia armata degli interessi del capitale contro il lavoro.
Ne deriva la necessità della fine del capitalismo, dello sradicamento del
capitale, il passaggio ad una società dove non solo le forze produttive siano
liberate dalla proprietà privata, ma dove sia esclusa l’idea della riproduzione
allargata:”La ricostituzione dell’unità della sfera materialmente produttiva
con quella politica è la caratteristica essenziale che definisce il modo
socialista di controllo del metabolismo sociale.” – (Socialismo o barbarie- Istvan Meszaros).

E ’necessario rifiutare, nella sostanza, la riproduzione del capitale, da
chiunque sia gestita.
_ Dobbiamo rifiutare la categoria di “progresso” e di “crescita” associata alla
riproduzione allargata.

E’ questa l’essenza del fallimento degli esperimenti sovietico e cinese, non
frutto del sistema autoritario, ma della scelta di optare per la riproduzione
allargata del capitale, sia pure associata all’idea- Stato e, pertanto, di non
rompere con la riproduzione del metabolismo sociale del capitale, questo sì
foriero di un sistema autoritario.
_ Da qui il carattere dei movimenti di massa attuali che, essendo senza base di
classe e relativa teoria di classe, rimangono solo movimenti di opinione e,
pertanto, riassorbibili.

Questo passa attraverso il riferimento generico all’appartenenza della
maggior parte dell’umanità alla sfera degli oppressi, ma è insufficiente perché
non passa attraverso la definizione del soggetto antagonista centrale.
_ Vediamo di strappare il monopolio dell’ideologia come concezione complessiva
del mondo alla borghesia e di non permettere più che la sola borghesia abbia
una visione di classe e pratichi la lotta di classe.

Il debito, quello vero, c’è e sta negli Stati Uniti e, fatte le debite
proporzioni, in Gran Bretagna.
_ L’aumento dello stock del debito statunitense è impressionante, prendendo come
punto base i 10 miliardi del 1964, e riguarda sia quello dello Stato, sia
quello degli Enti pubblici, sia quello finanziario interno delle imprese per
finire a quello delle famiglie.
_ L’ampiezza ed il ritmo di crescita complessivo di queste singole sezioni ha
prodotto dei fenomeni evidenti.

A livello statale, il bilancio militare degli Stati Uniti è l’equivalente dell’
insieme di tutti gli altri Stati del mondo.
_ Nella società le disuguaglianze sono cresciute sotto tutti i parametri : la
percentuale della ricchezza detenuta da pochi rispetto a quella detenuta dall’
insieme della popolazione statunitense, la nascita di una iper-borghesia le
cui ricchezze familiari equivalgono al bilancio di tanti Stati africani e
sudamericani, la pauperizzazione dei ceti medi con relativo declassamento
sociale a partire dalla borghesia colta socializzata dagli studi universitari,
la povertà che, negli Stati Uniti è un fenomeno di massa, la miseria a livello
dei paesi africani più poveri, che è in crescita e che, ultimi dati ufficiali,
colpisce 80 milioni di abitanti, l’attesa di vita e la mortalità infantile che
è assestata anch’essa sui livelli dei paesi africani, un’ipertrofia penale che
ha reso gli Stati Uniti il paese con la più alta percentuale al mondo di
detenuti e di cittadini in libertà, ma sottoposti a varie misure restrittive
della libertà stessa.

Le carceri americane sono un vero e proprio inferno per chi ha la sventura di
entrarci, dove la legge permette le perquisizioni fisiche delle detenute da
parte del personale maschile, dove le violenze sessuali da parte del personale in divisa e non, sono pratica ordinaria, nell’indifferenza della società civile che pure ne è a conoscenza.

Negli anni ’90, fu l’incontrollato indebitamento verso l’estero che permise
all’economia americana, sia pure drogata, di continuare a girare. Una
situazione difficilmente sostenibile, anche a breve termine, specialmente oggi
che si assiste ai primi segnali di uscita dei capitali esteri dai mercati
finanziari.

Da qui, l’aggressione economico-finanziaria all’Europa e l’opzione militare,
che riacquista attualità, nei confronti della Cina.

L’economia americana, come un vero e proprio tossicomane, è totalmente
“dipendente” dalle entrate
di capitali stranieri. Perciò il ritmo sempre più serrato delle guerre, tenuto
conto anche del fatto che gli Stati Uniti hanno già bruciato due carte a loro
disposizione: battere moneta senza nessun aggancio alla realtà economica,
seguendo solo il principio del fabbisogno, e utilizzare personale proveniente
da ceti, etnie, generi svantaggiati che, in cambio della loro personale
promozione sociale, dovevano concorrere all’oppressione degli ambienti di
provenienza. Neri e ispanici nella polizia e nella magistratura, mentre la
percentuale degli stessi come disoccupati, poveri e detenuti aumentava in
assoluto e proporzionalmente.

L’arma segreta, la V2 americana, che si è rivelata spuntata come quella
tedesca, era la nomina di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti, già
decisa nel 2002 (John D. Skrentny- professore all’università di California a
San Diego- maggio 2007).

Per questo la distruzione dell’Europa e l’appropriazione delle sue ricchezze e
l’invasione del mercato europeo, per gli Stati Uniti e per l’Inghilterra,
diventa essenziale, ai limiti della sopravvivenza.

Da un colloquio alla Casa Bianca tra G. W. Bush, presidente degli Stati Uniti
e Y. Yakis, ministro degli Esteri turco nel febbraio del 2003:
_ “…….
_ Y.Y. La Turchia è inserita anche in un processo europeo e alcune voci
divergenti si levano anche dall’Unione Europea.
_ G. W. B. Esiste ancora un’Unione Europea? L’ho rotta in tre parti……
(Cumhuryet- La Repubblica- il più vecchio giornale turco-Questo dialogo non è
stato mai smentito né dai Turchi, né dagli Americani)

Nella deriva dei continenti politici-partitici, la socialdemocrazia è
diventata la destra moderna, conservatrice e reazionaria, e sposa in Italia e
in Europa, la causa degli Stati Uniti, nella stagione in cui questi ultimi
tentano di imporsi come impero.
_ Da qui l’adesione sperticata agli interessi statunitensi.

“Un impero non ha alleati, ma soltanto vassalli…….paesi che, in linea di
principio, dovrebbero essere sovrani, si lasciano ridurre alla triste
condizione di satelliti…… Nell’atmosfera di intimidazione di questa vigilia di
guerra contro l’Iraq, molti dirigenti europei reagiscono con un riflesso
canino, adottando nei confronti dell’Impero americano l’atteggiamento di
servile sottomissione che si addice ai fedeli vassalli e giacché ci sono
vendono in blocco indipendenza nazionale, sovranità e democrazia.”
(Ignacio Ramonet- Le monde diplomatique-ottobre 2002)

E, allora, appare in tutta la sua oscenità il richiamo ai valori della
Costituzione, che peraltro è stata sempre disattesa nello spirito, da parte di
chi per la prima volta l’ha addirittura violata, in occasione dell’aggressione
alla Jugoslavia e del finanziamento pubblico alle scuole private.

Per non parlare di quello che dice Luciano Canfora “……..del tentativo di
chiudere, una volta per tutte, in occidente, la questione comunista. In Italia
ciò ha un preciso punto di riferimento: la stesura di una nuova costituzione in
cui il peso che ebbero allora i comunisti nella stesura di quella del 1948 sia
annullato. Da qui l’aspetto miserabile (sul piano etico) dell’attuale lotta
parlamentare in Italia: una partita in cui il “pentimento” e la “presa di
distanza” dal rispettivo passato vengono contrattati sia a destra che a
sinistra per pareggiare i conti di oggi facendo strame della verità storica di
allora.” (Il Manifesto-28 febbraio 1998)

In contemporanea, i partiti e partitini che ,ineffabili, si autodefiniscono
radicali, hanno sposato la causa della legalità i cui paladini sarebbero
polizia e magistratura che diventano i referenti privilegiati nella lotta
contro i “violenti ed estremisti”, ipotizzando una società figlia della
Costituzione che non c’è mai stata, omettendo Reggio Emilia, Genova, Porta San
Paolo, Battipaglia, Avola, Giorgiana Masi……e, attraverso una striscia di
sangue, continua e dolorosa, Carlo Giuliani.
_ I violenti sono sempre gli stessi, gli operai di Corso Traiano, i minatori del
Monte Amiata, gli autonomi e i ragazzi del 15 ottobre……

Questa mutazione ha prodotto un “mostro” che picchia i manifestanti del 15
ottobre 2011 a Roma e li consegna alla polizia così come fece, nel maggio del
1977, all’indomani dell’uccisione di Giorgiana Masi, il servizio d’ordine del
PCI.
_ “In quell’occasione, il servizio d’ordine del PCI agì in coordinamento con
la polizia, grazie alla radio che noi gli avevamo dato. L’onorevole Pecchioli
del PCI seguì la situazione in contatto telefonico con me. Farlo venire in
Viminale sarebbe stato eccessivo. Portuali e operai gettarono gli autonomi
nelle braccia della polizia da cui furono adeguatamente “smazzolati”.”
(Francesco Cossiga- Corriere della Sera-22 marzo 2004)

Tanto più appare stridulo ed immondo questo richiamo alla legalità in un
momento in cui la borghesia ha rinunciato ai valori penali liberali e, la
legalità, la viola quotidianamente.

Questo è il senso del presunto debito che l’Italia e gli altri paesi europei
avrebbero.
_ Questo è il significato del governo Monti che ci è stato imposto.
La Gerit-Equitalia è il rappresentante per la riscossione nella zona Italia.

Se per Enrico IV, Parigi valeva bene una messa, portare a termine questa
impresa vale bene la rinuncia allo stipendio di un presidente del consiglio e
un piantarello di una ministra in televisione.