logo-wilpf-300x283Le sezioni europee della Wilpf – compresa la sezione britannica – hanno unanimemente espresso “profonda preoccupazione” per il risultato del referendum che in maggioranza si è pronunciato per l’uscita del Regno Unito dall’’Unione Europea.

Pur condividendo fortemente la convinzione che questa non è l’Unione Europea auspicata, questa rottura nell’unità europea, che avviene nel segno del rafforzamento dell’estrema destra razzista, xenofoba, militarista, neofascista e ultranazionalista, appare alla WILPF devastante e contraria alle speranze di costruire un’Europa più accogliente, pacifica e più a misura di donna.

I risultati delle elezioni spagnole di pochi giorni fa hanno confermato i timori espressi all’indomani del referendum britannico: e cioè che la Brexit potesse favorire un generale spostamento a destra, influenzando anche l’elettorato di altri paesi europei.

La WILPF ritiene che il rischio di uno sgretolamento europeo vada in senso contrario alle aspirazioni delle donne, pur mantenendo tutte le riserve e le critiche nei confronti di una costruzione comunitaria europea che finora ha tradito gli originari intenti di progresso nella giustizia sociale e nella pace, assumendo invece le forme di un sistema capitalistico finanziarizzato e globalizzato che sviluppa all’’interno e all’’esterno rapporti economici ingiusti e tendenze militariste, chiudendosi come una fortezza nei confronti di immigrati e rifugiati. E allo stesso tempo respingendo l’enfasi retorica con la quale la stessa élite politica europea sostenitrice dell’’unità va esaltando i cosiddetti “70 anni di pace” che questa Unione Europea ci avrebbe assicurato, ignorando le guerre che essa stessa ha finanziato, organizzato e alimentato con le armi, con la retorica di guerra e con politiche economiche di stampo neoliberista imposte a danno delle classi sociali più svantaggiate dentro e fuori del continente europeo. Il referendum è stato sconvolgente non solo per il risultato, ma già durante la campagna referendaria per lo sfilacciamento del tessuto sociale che ha messo a nudo, per l’uccisione di Joe Cox, per le bugie e la disinformazione alimentati da entrambe le parti in competizione. Per quanto tempo continueremo a tenere chiusi gli occhi sul fatto che, mentre le politiche economiche liberiste seminano sempre più scontento e povertà tra la gente, la violenza e le guerre per procura seminate in tutto il mondo determinano l’afflusso in Europa di rifugiati e immigrati alla ricerca della sopravvivenza e di una vita migliore? E che questo è un circolo vizioso di insicurezza umana e intolleranza determinato dalle politiche dei vertici europei, mentre multinazionali e banche fanno profitti?

Come WILPF sappiamo bene che la retorica non serve, che la pace va perseguita e organizzata e che le donne sono le principali agenti del cambiamento nella direzione di un mondo con meno violenza e più giustizia!

In questo senso la Wilpf italiana, unitamente alle altre sezioni europee – e in particolare le sorelle della Gran Bretagna che con profondo turbamento vedono il loro paese guardare all’’Europa come “altro da sé” – esprime la volontà di continuare ad essere unite al di là di qualsiasi conseguenza possa produrre la Brexit, per un’Europa migliore, per un mondo migliore. Spetta a noi formulare quelle che pensiamo potrebbero / dovrebbero essere le lezioni da trarre dalla Brexit, anche per impedire che le destre anti-europee del nostro e degli altri paesi si sentano ulteriormente incoraggiate da esso.
Ci incontreremo a fine settembre a Berlino per formulare e discutere i nostri punti di vista da sostenere da ora in avanti, focalizzando i contenuti politici più urgenti, compresa la modifica dei trattati europei nella direzione di migliori condizioni sociali per i cittadini e le cittadine europei.

Abbiamo bisogno dell’Europa unita, ma che sia una Europa migliore, più sociale e più a misura delle donne, che protegga i diritti dei rifugiati e promuova la pace in tutto il mondo. Abbiamo bisogno di più diplomazia della pace e più politica femminista.

Abbiamo bisogno di rafforzare le nostre file e stringere nuove alleanze. E’ più importante che mai incontrarci e riaffermare i nostri comuni obiettivi e la volontà di costruire una Europa nuova.