Leggendo per intero, fino in fondo, il famoso decreto attuativo della legge 183/2014 sulla riforma delle tipologie contrattuali, decreto esaminato dal Consiglio dei ministri qualche giorno fa, si può scovare una perla della politica discriminatoria di genere, nascosta in uno degli ultimi articoli del provvedimento, per l’esattezza l’articolo 46. Nascosta molto bene, peraltro, poiché è mascherata dietro quelle formule abrogative che nessuno mai si prende la briga di controllare, dando per scontata la buona fede dell’estensore.

Leggi l’articolo su ilfattoquotidiano.it