Assenti  tutti i 5 Stelle e la quasi totalità dei centristi. Fi e Lega esultano. Assenti anche 29 dem ( non sarebbero stati sufficienti per raggiungere il quorum ma la loro presenza  avrebbe avuto un forte significato simbolico peccato che questi 29 senatori non l’abbiano capito). Nuova seduta il 9 gennaio con all’odg “comunicazioni del presidente”.

La legge sulla cittadinanza viene così affossata.

Ieri 23 dicembre 2017 su 319 senatori, siedono tra i banchi solo in 116. Nemmeno uno è presente sui banchi del Movimento 5 Stelle,  deserto tra i centristi.  Blocco  di Lega e Forza Italia che hanno tentato di affossare la legge sin dalla sua presentazione. Assenti 29 dem, e 3 del Mdp  e alcuni parlamentari del Gruppo misto.

Il presidente Pietro Grasso, verificato che non si raggiunge il numero legale,  fissa la prossima seduta per martedì 9 gennaio alle 17, con all’ordine del giorno “comunicazioni del presidente”.

Di fatto, è il definitivo stop, in questa legislatura, allo ius soli.  Lo stesso Grasso ha dichiarare fuori dall’aula: “Sarà il primo impegno della prossima legislatura”.

“Doveva essere un gesto di civiltà come qualcuno ha detto tempo fa, invece si chiude nel modo più incivile possibile: lo Ius soli non verrà approvato. Basta ipocrisie elettorali. Le Camere stanno per sciogliersi, come anche l’approvazione di questa legge, come neve al sole. – a parlare è Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia – Non lo sapeva nessuno? Chiediamo scusa agli 800mila compagni di classe dei nostri figli, adulti di domani, che vedranno negati ancora una volta i loro diritti. Provo vergogna nel vedere come una riforma moderata nei contenuti e così necessaria nella sostanza non trovi spazio al pari di tante altre. L’Italia ha violato l’art.2 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in materia di non discriminazione, è un dato di fatto malgrado le continue raccomandazioni dei Comitati Onu. Questi giovani italiani finiscono nel dimenticatoio mentre parte la gara alle candidature, le trattative sui collegi, le maratone tv”.

La nostra redazione ha seguito il nodo della cittadinanza da sempre nella speranza che lo Ius soli diventasse una legge, ma così non è stato. Aver sottovalutato il problema, rimandandolo alla prossima legislatura avrà delle conseguenze perché questa è stata la vittoria di una cultura di destra tanto opportunista quanto calcolatrice e camaleontica. E’ stata penalizzata la cultura dell’accoglienza, dell’attenzione all’altr*, della paertecipazione… sono state minate le basi di una educazione civica tanto assente quanto importante. E’ stato sconfitto il senso di appartenenza e di dialogo.  Questa sconfitta è stata  favorita non solo da una destra sempre più determinata a far valere le proprie ragioni xenofobe, nazionalistiche…  ma anche da sterili zuffe personalistiche, zuffe da cortile di chi si si dichiara civile, progressista e di sinistra, ma  solo a parole.  Tutto questo si ripercuoterà sicuramente nei risultati elettorali.  Così, se è vero , come dice Grasso, che lo Ius Soli sarà il primo impegno della prossima legislatura, non è pessimistico pensare che sarà solo la testimonianza di un impegno e null’altro. Intanto l’astensionismo e la disillusione  lievitano.