Il 2 febbraio 2019, nonostante il maltempo, le piazze del Paese si sono animate grazie ai colori, agli slogan, ai canti. E’ un’Italia che resiste.  La mobilitazione è stata organizzata contro le politiche del governo sui migranti: dal decreto sicurezza, alla chiusura dei porti, ma anche contro gli episodi di razzismo che si sono moltiplicati negli ultimi mesi.

Torino – Manifestazione del 2 febbraio 2019

L’appuntamento, in tutte le città italiane, è stato davanti ai municipi. A Torino si sono riuniti in mille al grido di “accogliamoli”.

Varese – manifestazione 2 febbraio 2019

Gli organizzatori sono comuni cittadini e volontari dell’associazione senza fine di lucro  Rainbow4Afria che lavora per contribuire allo sviluppo sostenibile dell’Africa, intervenendo nel settore sanitario al fine di accrescerne la qualità, la specificità e l’accessibilità. Promuove la
formazione professionale del personale locale. Tra Bardonecchia e Oulx assiste i migranti nel tentativo di raggiungere la Francia attraverso i sentieri di montagna. L’idea è partita da quattro amici – Luisa Orsi, Luisa Mondo, Giovanni Gariglio e Michele Angheleddu – e si è diffusa in tutta Italia. Per resistere “alle scelte  di chi vorrebbe lasciare morire in mare chi scappa da guerra, fame e povertà”.

Bologna – manifestazione 2 febbrio 2019

A Bologna i partecipanti si presentano come la “scintilla di una nuova Reistenza” e infatti – su iniziativa della presidente dell’Anpi – è partito il coro “Bella ciao”. Anche la comunità islamica ha aderito all’iniziativa.

A Milano hanno scelto di indossare almeno un indumento o un simbolo rosso. “Ci sono tante persone che sono da un lato nauseate da questa politica riguardo all’immigrazione, dall’altro in condizione emotiva di sofferenza per l’inerzia e il silenzio delle forze politiche di opposizione”, ha detto l’organizzatrice della manifestazione milanese, la psicologa Judith Ceragioli. L’invito a indossare qualcosa di rosso era valido anche a Cosenza.

A Trento, davanti al Comune si sono date appuntamento oltre settanta realtà aderenti tra sindacati e associazioni, come il Comitato associazioni Pace e Diritti Umani, Ipsia del Trentino, Atas onlus, Anpi Trentino, Acli Trentine, Caritas Trento.

A Firenze, nostante la pioggia, oltre 1000 persone si sono ritrovate in piazza Santa Croce. “È una autoconvocazione”, ha detto Chiara Martinelli, una delle organizzatrici. “Volevamo dire – ha aggiunto – che c’è una Italia diversa, che resiste, che ha voglia di fare accoglienza. E che il decreto Salvini non ci rappresenta”.

Ad Ancona in piazza ombrelli colorati, striscioni e coperte dorate, quelle che vengono usate per coprire i migranti salvati dal mare o le persone scampate a qualche catastrofe naturale. C’erano anche anche il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo e il vice presidente di Amnesty Paolo Pignocchi.

L’iniziativa è arrivata anche all’estero. Catene umane a Londra e a Bruxelles. da repubblica.it