Riprediamo da “Notizie minime della non violenza in cammino” n. 249 il seguente documento, inviato da Luisa Morgantini, che illustra speranze e preoccupazioni della Commissione internazionale di donne per una pace giusta e sostenibile sulla prevista conferenza di AnnapolisLa Commissione internazionale di donne per una pace giusta e sostenibile tra Israele e Palestina (International Women’s Commission for a Just and Sustainable Palestinian-Israeli Peace – in sigla: Iwc) riconosce che {{la}} {{conferenza di Annapolis patrocinata dagli Stati Uniti}} {{e prevista per il prossimo novembre potrebbe fornire un’opportunita’ unica per porre fine all’occupazione e risolvere il conflitto arabo-israeliano.}}

Preoccupa, tuttavia, che se questo incontro non verra’ usato per lanciare
negoziati definitivi su tutti i temi rilevanti all’interno di un chiaro
quadro temporale, allora non avra’ successo. Un fallimento avrebbe dei
risultati disastrosi per entrambe le popolazioni e per l’intera regione.

L’Iwc considera {{l’adozione di un nuovo approccio, inclusivo e consultivo}}, che sostituisca quello fallimentare dominato dagli uomini guidati da prospettive militari, come un imperativo in questo momento cruciale per raggiungere la nostra visione comune di un’esistenza dignitosa e libera dalla paura e dai bisogni.

Il solo modo per raggiungere la sicurezza umana e il diritto di vivere con
dignita’ e’ {{la fine dell’occupazione}} attraverso un accordo negoziato su tutti i restanti e permanenti temi dell’accordo.

{{L’iniziativa della Lega Araba}} assicura la necessaria cornice per la liberta’ della Palestina, la legittimazione di Israele, la normalizzazione delle relazioni nella regione, e il diritto alla sicurezza per tutti gli
individui.

L’esperienza passata dimostra che dichiarazioni generali mancando di un
merito specifico sono una prescrizione per un ulteriore deterioramento. {{Cio’ che e’ necessario ora e’ un quadro dettagliato per la fine dell’occupazione e la creazione di uno Stato palestinese indipendente accanto a quello di Israele}}, sui confini del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa di due Stati. L’attuazione di questi accordi deve essere monitorata dalla comunita’ internazionale attraverso meccanismi di verifica e arbitrato nel rispetto di rigide e rapide scadenze temporali.

{{Solo una soluzione politica}} risolvera’ l’enorme crisi umanitaria e il perdurare del conflitto.

La comunita’ internazionale, insieme alla maggioranza delle societa’ civili
in Israele e Palestina, riconosce il bisogno di muoversi ora, urgentemente e in modo diretto e fermo verso lo status finale dei negoziati. La societa’ civile di entrambe le comunita’ continua a ricoprire un ruolo importante nella promozione di tale obiettivo.

L’Iwc chiede ai leader di Israele, dell’Autorita’ palestinese e della
comunita’ internazionale, ai sensi della Risoluzione 1325 del Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite, di {{garantire il ruolo consultivo dell’Iwc
come un modo di coinvolgere le donne nei negoziati e prendere in
considerazione il nostro punto di vista al fine di raggiungere una pace
essenziale, comprensiva e duratura.}}

{{L’Iwc si appella alla comunita’ internazionale e alle autorita’ israeliane e palestinesi, cosi’ come anche alla societa’ civile di entrambe le comunita’}}, per unirsi in uno sforzo inclusivo e trasparente che ci liberi dalle manette del passato e ci aiuti a creare un futuro giusto e pacifico basato sui principi di giustizia, eguaglianza, tolleranza e mutuo rispetto.