La pluralità di voci per i diritti delle donne arriva più lontano se si è insieme, e soprattutto impedisce di tornare indietro o di ignorare che il corpo e la libertà di scelta debbano essere rispettate. LAIGA e NONUNADIMENO rivendicano il diritto di accesso all’interruzione di gravidanza, nelle ore in cui l’Irlanda cambia la sua storia politica. Nei giorni in cui è stata minacciata la Casa Internazionale delle donne.

È trascorso più di un mese dalle azioni inaccettabili che hanno visto il movimento ProVita e alcuni rappresentanti di Lega, Forza Italia e Casa Pound attaccare le donne e la legge sull’aborto, pubblicamente nelle strade e nascosti in una sala del nostro Senato (comunicato stampa dell’11/04/2018).

Sono trascorsi quarant’anni dall’ottenimento di un diritto civile fondamentale e vogliamo ribadire l’importanza che i servizi di accesso a questo diritto debbano essere garantiti a tutte/i. L’Italia è ormai da tempo divisa in zone geografiche di sicurezza e incertezza: a seconda di dove una donna è nata o risiede può avere facile, difficile o impossibile accesso al servizio di interruzione volontaria di una gravidanza (IVG) che non ha scelto o che non può portare avanti.

LAIGA è impegnata dal 2008 a creare spazi di scambio e dibattito sulle questioni legate all’obiezione di coscienza, aborti clandestini, difficoltà di accesso al servizio di IVG e quindi di applicazione della legge 194/78. Tra ieri e oggi (25-26 maggio 2018) medici ginecologi non obiettori di coscienza, provenienti da tutto il territorio italiano, si riuniscono a Roma per il 5° convegno nazionale organizzato da LAIGA, per un confronto aperto e per indagare quali siano le problematiche circa l’interruzione di gravidanza, quali gli scenari possibili per migliorare il servizio sanitario e gli effettivi vincoli legali imposti dalla legge (tempi e tecniche mediche).

Ci sono quindi degli specialisti che si chiedono cosa sia opportuno fare circa le difficoltà che le donne riscontrano nell’accedere a un servizio, e si domandano anche quale sia la prevenzione opportuna per evitare di ricorrere a un aborto. I e le ginecologièhe di LAIGA e tutte/i coloro che lavorano per far sì che questo diritto sia garantito, credono fortemente nella contraccezione e nel counseling, proprio per informare le donne sulle tecniche contraccettive. Alcuni medici predispongono quindi una libertà di scelta consapevole, organizzandosi e discutendone tra loro, offrendo consigli appropriati sulle tecniche contraccettive garantendo un servizio che è disposto da una legge del 1978.

Ma di chi è il diritto di parola sul corpo delle donne?

Anche NONUNADIMENO ha scelto di prendere parola sulla legge 194, anzi ha scelto un’intera espressione per diffondere il suo impegno politico in ambito di aborto, affiggendo dappertutto a Roma i manifesti per la manifestazione di questo pomeriggio: “Obiezione respinta” indica in maniera decisiva, importante, la posizione del movimento rispetto all’obiezione di coscienza in ambito medico. NONUNADIMENO ha organizzato un corteo che avrà inizio tra poco, alle ore 17 a P.za dell’Esquilino, e rivendica con forza e determinazione quello che LAIGA mostra e combatte da anni a partire dagli ospedali italiani, ossia che l’applicazione della legge è un argomento medico, etico e soprattutto civile.

È importante sottolineare tutto questo proprio nelle stesse ore in cui l’Irlanda del Nord vive un grande cambiamento politico, ossia la vittoria del Sì alla legalizzazione dell’aborto.