Una ragazza di 19 anni ha dimostrato di essere stata illegalmente unita in matrimonio quando era minorenne, grazie ai “post” degli amici del marito Tweet India, avere rapporti sessuali con una moglie minorenne ora equivale a stupro 12 ottobre 2017 Facebook come elemento probatorio decisivo per annullare un matrimonio. È successo in India, dove una ragazza diciannovenne è riuscita a dimostrare l’illegittimità dell’unione grazie all’aiuto del più popolare social network. I “post di auguri” come prove vincenti La giovane, Sushila Bishnoi, ha convinto la Corte indiana fornendo come prove i “post” che gli amici di suo marito le avevano scritto su Facebook per congratularsi del matrimonio. Un’unione vietata dalla legge indiana, perché avvenuta quando lei aveva appena compiuto dodici anni. La storia Dopo essersi sposata in segreto nel 2010, la ragazza si è rivolta a un tribunale nel Rajasthan per far valere le proprie ragioni, assistita anche da Kriti Bharti, un attivista di un’organizzazione di volontariato – Sarathi Trust – che aiuta le spose bambine a liberarsi da matrimoni combinati. Suo marito aveva addirittura negato di essere stato fidanzato con lei, rischiando di “insabbiare” il caso. La ragazza ha scandagliato l’account del marito su Facebook ed è riuscita a trovare le prove: Il tribunale ha accertato la veridicità delle prove “social”, dichiarando invalido il matrimonio. Qualche passo in avanti Una sentenza che arriva poche ore dopo la sollecitazione della Suprema Corte indiana a prendere provvedimenti per impedire i matrimoni che coinvolgono ragazze minorenni. Secondo i dati dell’Onu del 2016, in India più di 24,5 milioni di persone si sono sposate prima di aver compiuto 18 anni. Un recente report pubblicato dalla Commissione Nazionale per la Protezione i Diritti dell’Infanzia (NCPCR) ha posizionato il paese asiatico tra le prime dieci nazioni al mondo per il numero più alto di matrimoni con giovani minorenni implicate. –

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