Chiunque siano i “buoni” ed i “cattivi”, un fatto e’ certo, oggi come allora e’ stato allestito il palcoscenico perfetto per il solito spettacolo, utile a giustificare i rastrellamenti di queste ore e le prossime restrizioni alla liberta’ di manifestazione Ricordavo d’aver letto materiale riguardante l’uccisione di {{Giorgiana Masi,}} dove gli “ignoti” autori dell’uccisione, venivano definiti sciacalli, accorpandoli o semplicemente confondendoli con i manifestanti.
Con sorpresa ho ritrovato le parole esatte, nonche’ la loro ubicazione:
“mistificatori, provocatori e sciacalli” scritte nella sentenza di chiusura del caso Masi.
Quindi: {{forse agenti deviati, forse manifestanti violenti….forse….forse…forse.
}}

Bene, la strategia e’ sempre la stessa: il fine da perseguire per l’ordine costituito e’ {{la perfetta sovrapposizione fra “buoni” e “cattivi”}}, al fine di produrre una versione ufficiale fuorviante.
_ Per Ustica (salvo banalissime recenti novita’) non si sa chi e’ stato.
_ Per p.zza Fontana non si sa chi e’ stato.
_ Per la stazione di Bologna non si sa chi e’ stato.
_ Per Aldrovandi chi e’ stato…e’ al lavoro.
_ Per Cucchi chi e’ stato… e’ al lavoro._
In alcuni casi, come per un medico genovese, ci si e’ trovati anche di fronte a promozioni….

Ovviamente la lista e’ riduttiva, non ricorda tutti i protagonisti, ne’ tutti i fatti, ma l’intento vuole essere semplicemente quello di {{indurre a spostare l’attenzione}}, da cio’ che della manifestazione di sabato piu’ ci colpisce, come si dice “alla pancia” (leggi: sangue, fiamme, devastazioni varie). Spostiamoci, allontaniamoci e guardiamo le cose in prospettiva.{{ Si parla tanto di empatia, bene, applichiamone il metodo: dalla pancia, alla testa, poi, solo poi, a ridiscendere verso la bocca, per verbalizzare il pensiero.}}

Il mio invito e’ a {{prestare attenzione al linguaggio}}. NON usiamo la terminologia usata dai “militi” del governo vigente. NON usiamo “una citta’ devastata”, “miscela esplosiva”, “black bloc”, ed altre espressioni caratterizzanti, in maniera generica.
Soprattutto black bloc.

Se {{a dieci anni da Genova}} la nostra veduta e’ cosi’ corta, siamo nei guai. Se gia’ non ricordiamo piu’ che quella etichetta e’ stata decisa a tavolino per convogliare per l’ennesima volta differenze in un unico contenitore, se non ricordiamo piu’ che i devastatori del 2001 furono arruolati anche dall’estero, se non ricordiamo piu’ che furono lasciati agire indisturbati e che le forze dell’ordine intervenirono in un calcolato ritardo, ma soprattutto {{mirando dritto al vero target: chiunque si oppone, quelli che genericamente vengono definiti i “pacifici”.
}}

Per decenza e rispetto non faccio altri riferimenti alla notte nella scuola Diaz; forse l’unico evento che non si potra’ ripresentare, quantomeno non con le stesse modalita’.

Riguardo al resto tutto puo’ tornare, le dinamiche di piazza sono le stesse degli anni settanta.{{ Gli agenti}} ora come allora (riporto –umilmente- a seguito di approfondimenti fatti; io all’epoca pettinavo le prime bambole) vengono {{scientificamente preparati alla piazza}}.

Parlo per esperienza diretta nel caso di Genova 2001; vennero sottoposti a privazione del sonno (ad altro), esattamente come avveniva quando io pettinavo le bambole.

Quindi non dimentichiamo e non lasciamoci coinvolgere da un “potere” che ha come arma principale un’uso sapiente del linguaggio, che pratica una propaganda che niente e’ a confronto di quella degli anni venti. Indignamoci quando viene ri-usato il termine “macelleria” in riferimento a legittime azioni della magistratura nei confronti di un inquisito, quando viene ripetuto dal Cavaliere “resistere, resistere, resistere”, stuprando la storia della resistenza antifascista, e via discorrendo.

Vengono svuotati di senso giornalmente diversi fatti storici, quindi noi per primi, dovremmo non cadere nel tranello, non cercare di distinguere i “buoni” dai “cattivi”.

Non perdiamo tempo ed atteniamoci ai fatti: se a fronte di una manifestazione di questa portata non ci si e’ neanche premurati si vietare il parcheggio, nonche’ la circolazione di auto, nelle zone del percorso, forse è qui che dovremmo cercare il senso del disegno complessivo del governo. Parlo delle banali strisce gialle della municipale.

Devo mandare la mia bambola vestita da vigilessa? {{Amara ironia}}.

Chiunque siano i “buoni” ed i “cattivi”, un fatto e’ certo, oggi come allora e’ stato allestito il palcoscenico perfetto per il solito spettacolo, utile a giustificare i rastrellamenti di queste ore e le prossime restrizioni alla liberta’ di manifestazione (per me certe; ricordiamo, per esempio, le restrizioni poste da Cossiga nel ’77).

Quando si scende in piazza, oltre a pianificare la difesa da eventuali eccessi da parte delle forze dell’ordine, si rende necessario pianificare anche metodi per gestire queste {{azioni da soliti semi-ignoti.}}
{{Facciamo chiarezza, non alziamo altra polvere sentenziando. Proviamoci uniti, con le nostre diversita’.}}