Il recentissimo innamoramento di Fini per le capacità di accoglienza e integrazione degli immigrati negli USA è abbastanza sorprendente: ma -si sa- l’amore è cieco.

E quanto al fatto che gli immigrati qui da noi debbono conoscere la Costituzione, temo che – interrogati ad esempio sulla proprietà privata – anche alcuni dei nostri presidenti, ministri e parlamentari perderebbero punti: facciamoci su due chiacchiere: {{definendo il diritto di proprietà la nostra Costituzione ne accoglie un significato non assoluto, ma socialmente orientato.}} Dice che la proprietà privata deve avere una “funzione sociale” (ed è questo il fondamento della sua legittimità): in nome di questa funzione sociale può essere limitata tassata ecc. Se la {{Fiat}} vien meno totalmente alla funzione sociale che i suoi stabilimenti svolgono su un intero territorio, la sua nazionalizzazione (come chiesta da Ferrero) è del tutto costituzionale.

Non c’è nella nostra carta costituzionale l’affermazione che il diritto al profitto è senza limiti e senza vincoli: intervenire per comprimere profitti guadagni e utili eccessivi è diritto e compito dello stato, lo dice e lo fa anche Obama che non è certo un eversore. Nel proporre un disegno di politica economica e sociale, {{chi governa ha il diritto di regolare anche la proprietà privata.}} Schifani lo sa ? egli non deve “confidare” che Montezemolo voglia compiacersi di fare qualcosa per l’IIalia, ha {{il diritto di pretendere che nella crisi anche la proprietà privata abbia i suoi vincoli}}.

Ma veniamo all'”{{integrazione” modello USA}}. Propriamente parlando si tratta di assimilazione, non di integrazione: sono due cose ben diverse. Si chiama {{integrazione un processo bilaterale}} nel corso del quale le parti si modificano ambedue, cioè chi immigra assume parte della cultura del popolo presso il quale immigra. E chi riceve l’immigrazione apprende qualcosa da chi arriva. Credo che il processo storico attraverso il quale la popolazine italiana è diventata quella che è, variegata, molteplice, meticcia, addirittura “bastarda”, senza alcuna “purezza”(!) razziale è stato un vero processo di integrazione che ha sedimertato nella nostra lingua termini di altre lingue, nei nostri alimenti cibi di varie agricolture, leggende e costumanze varissime. E anche molto antiche. Invece il processo cui furono sottoposti i sudtirolesi durante il fascismo fu {{un tentativo di assimilazione}}, dovevano dichiararsi di nazionalità italiana, parlare italiano, non sapere ll tedesco, studiare la storia italiana ecc. Il tentativo fallì, ma era un signficativo esempio di cultura nazionalista e fascista.

Ma {{gli USA non sono stati da meno:}} lo potrebbero raccontare le storie della migrazione italiana meridionale del secolo scorso e le tremende condizioni di sfruttamento emarginazione sociale cancellazione della cultura e lingua di provenienza. Ma lasciamo stare queste storie antiche: ancora oggi {{il confine tra Messico e USA è munitissimo ed è il luogo dove la repressione contro chi vuole immigrare è selvaggia.}} E del resto gli schiavi neri furono deportati dall’Africa nelle piantagioni di cotone degli stati del sud e sfruttati fuor di ogni misura. Ancora oggi chi vuole la cittadinanza americana ed è immigrato illegalmente può ottenerla arruolandosi ed eventualmente morendo per gli USA, come ha fatto il primo caduto americano in Afghanistan. Basta citare Martin Luther King per rIcordare tempo fatica e infine morte per ottenere diritti uguali.

Il fatto è che {{la presente stagione lede e tende a violare diritti}}, anche quelli acquisiti da tempo e a sostituirli con politiche di scambio, oppure privilegi, oppure beneficenza: ma è un interesse tremendo che toglie a tutti e tutte quelle che vogliono giustizia addirittura la speranza e la sostituisce col commercio dei favori.

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