Negata Piazza S. Giovanni perché lì vicino si esibiva un coro di preti, durante il Pride il coordinamento “Facciamo Breccia-No Vat” ha reagito occupando
simbolicamente piazza San Pietro, nel territorio dello Stato del Vaticano
(Santa Sede).
Si è svolto il 7 giugno a Roma il Pride a cui hanno partecipato oltre
200.000 persone. Alla manifestazione era stata negata Piazza San Giovanni, storica piazza dei movimenti, con la scusa che all’interno della chiesa doveva esibirsi un coro di preti cattolici.

Una decisione istituzionale che ha confermato la volontà di negare agibilità politica a chi non si piega ai diktat del governo di destra e del Vaticano, oggi più che mai alleati. Per questo durante il Pride il coordinamento “Facciamo Breccia-No Vat” ha reagito occupando
simbolicamente piazza San Pietro, nel territorio dello Stato del Vaticano
(Santa Sede).

Sono stati aperti degli striscioni con scritto: “San Giovanni negata,
occupiamo San Pietro”, “No Vat”, “Facciamo Breccia”.
_ La polizia italiana è intervenuta fermando e identificando 13 attivisti di
Facciamo Breccia-NO VAT, nonché dei fotografi professionisti a cui sono
state cancellate le foto, ed addirittura dei turisti che avevano le macchine
fotografiche.
_ Contemporaneamente, l’azione veniva rivendicata dal palco del Pride in
piazza Navona.

Immediatamente alcune agenzie di stampa avevano pubblicato la notizia, che però è stata poco dopo oscurata, con una logica di censura da regime.
_ Facciamo Breccia denuncia la deriva autoritaria e fascista italiana. E’ da
qui che nascono le aggressioni sempre più frequenti contro gay, lesbiche e trans, ma anche la violenza sulle donne e le persecuzioni contro i/le rom e sinti e contro chi arriva da paesi impoveriti.

Proprio mentre era in corso il Pride romano, sulla linea circumvesuviana nei pressi di Napoli due ragazzi venivano aggrediti e massacrati in quanto gay.
_ Un mese fa a Verona un ragazzo è stato ammazzato da estremisti di destra solo perché aveva i capelli troppo lunghi. Le aggressioni alle trans e alle/i migranti sono ormai gli effetti quotidiani della (in)cultura dell’odio
per chiunque sia identificato come {diverso}.

In questo quadro abbiamo scelto di diffondere la notizia e il video sulla
nostra azione di protesta come un piccolo ma significativo atto di
resistenza in un paese dove il rafforzarsi del legame tra repressione
istituzionale, violenza squadrista e integralismo cattolico stanno aprendo
definitivamente la strada ad un regime autoritario.
_ Un video con le immagini dell’azione con la radiocronaca in diretta curata
da “Radio Onda Rossa” è presente sul web e vi si accede dalla prima pagina
del nostro sito [www.facciamobreccia.org->http://www.facciamobreccia.org]