Dal sito dell’agenzia femminista messicana Cimac noticias riprendiamo ampi stralci di questa intervista alla ex candidata alle Presidenziali del Messico nel 2006 con il partito Alternativa Socialdemócrata (PAS) e presidente della Fondazione Voz alternativa che si propone di creare un ponte tra cittadinanza e istituzioni.Nel bel mezzo della guerra scatenata nel processo interno di rinnovamamento della dirigenza del Partido Alternativa Socialdemócrata (PAS), di cui è stata fondatrice e candidata alle presidenziali, Patricia Mercato avverte che l’esclusione della visione femminista e progressista che voleva costruire una “nuova politica” attraverso questa formazione politica, si traduce oggi in una “sconfitta per la democrazia”.
_ A pochi giorni dal pronunciamento del Tribunale circa la legittimità della rielezione di Alberto Begné alla guida del partito, in una intervista esclusiva Patricia Mercado compie una riflessione autocritica di quanto occorre nel partito che ha contribuito a fondare.

“Il dinosauro non è morto” sottolinea Mercado, sottolineando che all’interno di Alternativa si è insinuato un progetto politico, guidato da Begné, che vuole accantonare tutti i principi e i temi che questo partito ha messo in campo durante la campagna per le presidenziali del 2006: diritti delle donne, agenda della diversità sessuale e difesa dei diritti umani e dell’ambiente.

La presidente della Fondazione Voz Alternativa accusa Begné e i suoi più stretti collaboratori di ricorrere a vecchie pratiche della politica nelle quali il fine giustifica i mezzi, se ne infischia della legge, considera le regole un semplice suggerimento, e dove la cultura è il monopolio dell’azione politica e non della competenza.

{{Gli errori}}

Dall’alto della sua esperienza come fondatrice di altri due partiti, Democracia Social e México Posible, spiega perché è stato difficile per le donne inserirsi in strutture elettorali dalle quali attuare i diritti di genere (agenda di genere).
_ Patricia Mercado argomenta che gli uomini, che da 50 anni hanno costruito la politica attuale del Messico, sono esperti delle vecchie pratiche della politica.
_ Ma esclude che i nuovi soggetti politici, tra i quali le donne, possano accettare queste vecchie regole pur di mantenersi in politica “Sarebbe un’entrata di Pirro, un’entrata secondaria”.

Ricorda che l’ingresso massivo delle donne nella vita pubblica è cominciato in Messico quindici anni fa, e che molte si sono avvicinate alla politica attraverso formazioni ben lontane dalle allora imperanti cupole di potere.

“Il dissenso era mal visto, ma ora il dissenso è la colonna della vita politica. La storia di Alternativa, storia in gran parte costruita con uno sguardo femminista, necessariamente ha uno sguardo democratico che si fa carico della differenza.”
_ Come donne siamo più abituate a farci carico di tutto, aggiunge.

“All’interno di Alternativa Socialdemócrata ci sono uomini e donne che non hanno avuto una formazione democratica, delle lotte di cittadinanza. Sono imbevuti della vecchia cultura “tutto o niente”, dove l’altr* devi annullarl*, e circola la frase “il nemico non devi lasciarlo ferito, devi ucciderlo”. Tutto ciò implica dei ragionamenti molto arretrati su come otteniamo spazi di governabilità nello Stato o nel Paese”.

{{Autoritarismo storico}}

L’ex presidente del Partito Alternativa Socialdemócrata sottolinea che l’america Latina è una regione autoritaria, segnata da una storia di dittatura militare, e il Messico ha avuto per 70 anni un regime di Partito di Stato. “Tutto questo non cambia da un giorno all’altro” osserva.
_ Invece, dice mercado, “le donne che fanno politica vengono da un’altra formazione, da un’altra cultura, molto nuova. Una formazione che si basa sui principi, su corpi concettuali, sulla mitanza volontaria. Per questo fino ad ora non siamo riuscite a fargliela alla vecchia politica”.
Per questo, davanti a pratiche sporche, come quelle di Begné e soci, le donne escono sempre sconfitte.

Tuttavia “nell’attuale conflitto all’interno del PAS la battaglia non è tra femministe e non femministe, sono due visioni distinte della politica: una libertaria e una autoritaria.
_ E aggiunge “il femminismo è uno dei movimenti più moderni della nostra regione, tra i più libertari, dove le donne sono state e sono morte per l’avanzamento della democrazia”.

Le donne, conclude Patricia Mercado, perdono sempre nelle questioni autoritarie, sempre. Non c’è modo che possiamo vincere quando ci sono processi autoritari.
_ L’unica maniera per farcela è la democrazia, perché? Perché viene riconosciuta la nostra differenza ed è a partire da questo che possiamo partecipare”

* {Traduzione di Cristina Papa}