Il libro “Il luogo accanto” di Teresa Lucente è la narrazione di 30 anni (1988 – 2018) di lavoro politico dell’associazione Identità e Differenza.

La novità del libro è che non sono le protagoniste le dirette autrici del libro. La narrazione della storia viene commissionata a Teresa Lucente che diligentemente legge atti di convegni, seminari, si documenta su mostre, laboratori, incontri, conservati con perizia dalle protagoniste/i. Il libro quindi ha come contenuto una narrazione indiretta, è una biografia. Niente di scandaloso se le protagoniste/i della storia non praticassero “il partire da sé”! Il partire da sé meriterebbe che parlassero in prima persona. Ma la originalità del testo sta proprio in questo: questo testo segna un cambiamento “metodologico”, che è possibile solo ora perché il sapere della differenza sessuale è un sapere ormai sedimentato, che si sgancia dall’esperienza immediata, ma è pur sempre un sapere vivo. Teresa Lucente (l’io narrante), infatti, pur non avendo partecipato in prima persona, è una portatrice di quel sapere che pratica ancora oggi. Il titolo è molto significativo. “Identità e Differenza”, pur non essendo il luogo di Teresa, è per lei “il luogo accanto”. La narrazione della storia di Identità e differenza non poteva non chiamarsi Il luogo accanto, perché ha la sua origine in un gruppo di donne di un quartiere di Spinea che negli anni‘70 (all’insorgere del femminismo) si sono incontrate per parlare di sé, e partecipano alle lotte del Consultorio del loro territorio. Identità e Differenza il loro “ luogo accanto”.

Il libro nasce, comunque, molto tempo dopo, dall’incontro tra l’autrice e una delle madri dell’associazione Adriana Sbrogiò, nella Scuola estiva della Differenza di Lecce di Marisa Forcina. Adriana racconta a Teresa questa esperienza prima che si decidesse di farne una biografia – si è dato il caso che soggiornassero nello “stesso luogo”. La storia accende subito in Teresa curiosità. Alla “commissione”, fatta di intrecci di relazioni duali tra Adriana e Teresa, tra Adriana e Marisa Trevisan, non è estranea nemmeno una delle grandi madri della Pensiero della differenza che è Luisa Muraro. Il suo incontro è stato determinante per l’associazione come si evince dai numerosi seminari, convegni a cui partecipa e dagli argomenti attraversati e dibattuti con passione.

Il racconto, che si snoda attraverso questa esperienza femminista e di pratica della differenza, ci mostra, che Identità e differenza è differente da tanti gruppi e associazioni di donne che sono nate in quel periodo. E’ differente perché è una associazione, aperta ad ogni gruppo con cui entra in contatto, che non viene né integrato né respinto ma diventa appunto un “luogo accanto” con cui mantenere vivi i legami; è un’associazione aperta a tante istanze di donne che vivono nel territorio, molto diverse per ruoli e cultura. E’ differente anche perché è un’associazione di “donne e uomini”. Questa apertura non è indolore, genera conflitto, ma quando il conflitto viene messo a tema e si trovano le necessarie mediazioni diventa fecondo. Le relazioni che ivi si intrecciano generano cambiamenti radicali, nei maschi che partecipano, nelle donne di potere (la sindaca di Ostiglia Graziella Borsatti, la consigliera comunale di Spinea Marisa Faccio, Luisella Conti, Presidente del Consiglio provinciale di Venezia, Anna Furlan Presidente della Provincia di Venezia) che iniziano pratiche politiche diverse da quelle istituzionali, e formano una “comunità governante”, nelle suore dorotee che partecipano già dal 1994 e poi nelle suore stimatine di Tor Bella Monaca (2000).

In Identità e differenza, uomini e donne, insieme, affrontano un viaggio lungo non ancora concluso, spinti dal desiderio di amore, di pace, di spiritualità che si alimenta delle loro profonde relazioni. Non a caso nel sottotitolo si parla di una storia di relazioni. Significativi sono i titoli di alcuni convegni che hanno cambiato l’esistenza di tanti e tante partecipanti. Ne cito solo alcuni: La Dipendenza dal maschile (2001-2002), Amore, conflitto, azzardo politico (2004- 2005), Potere e sessualità (2005- 2006), questi ultimi sulla differenza uomo-donna o relazioni di differenza. L’associazione si presenta come un luogo di uomini e donne, la partecipazione degli uomini non è formale, a partire da Marco Cazzaniga compagno di vita di Adriana, gli uomini si mettono a nudo, confliggono tra di loro e con le donne in numerosi incontri, convegni e seminari; da questi sono nate occasioni di incontrare anche luoghi separati di uomini come Uomini in cammino, Maschile Plurale, Gruppo Uomini di Viareggio. A questi importanti i convegni sono presenti Lia Cigarini, Luisa Muraro e Letizia Paolozzi, Alberto Leiss etc che li incalzano con domande e sollecitazioni.

A me hanno colpito soprattutto gli incontri sulla spiritualità: da un primo nucleo dal titolo I dialoghi difficili (1999-2000) in cui irrompe il tema a partire da una domanda di Suor Natalina Zanatta a quelli Della Materia Dello Spirito con Luisa Muraro, Chiara Zamboni e de L’intelligenza del cuore con Wanda Tommasi. E poi gli incontri (2003-2007), con Luisa Muraro e le suore Natalina Zanatta, Fabia Di Stasio, Tilde Silvestri, Mariella Gusmeroli, Maria Leporini, con la partecipazione di Rosetta Stella per ricercare e riflettere sulla Trascendenza, l’Assoluto, Dio e l’Amore e per raccoglierne il frutto nel libro Il posto vuoto di Dio.

Il seminari, i convegni, gli incontri innumerevoli di Identità e differenza non sono privi di conseguenze, sono la testimonianza che il lavoro simbolico della associazione non è un lavoro teorico, ma un lavoro di Politica Prima, che apporta cambiamenti radicali, non solo in istituzioni come un Comune o/e un Convento ma nella propria coscienza e vissuto personale. Durante il percorso, infatti, sono proprio le suore a fare la scelta più inaudita e quindi più coraggiosa. Prendono coscienza che nella vita del convento vigono e prosperano gerarchie di potere che ostacolano la realizzare del loro desiderio più profondo di religiosità che è quello di aiutare i poveri, i derelitti. Quindi per coltivare questo desiderio ed essere fedeli a se stesse, smettono l’abito del loro ordine religioso e si dedicano alla cura de “gli ultimi” nei loro territori.

Alla fine della lettura del libro mi accorgo che ho parlato di argomenti, temi che hanno attraversato la mia esperienza di femminista e a cui dedico ancora gran parte dellamia vita, e di aver nominato tante donne e uomini con cui ho avuto ed ho forti relazioni, da Luisa Muraro a Lia Cigarini, a Chiara Zamboni e Wanda Tommasi, Rosetta Stella, Letizia Paolozzi, Alberto Leiss, Anna Di Salvo, Marisa Forcina. Mi accorgo quindi che Identità e Differenza è anche per me un “luogo accanto”.

La ricostruzione accorata e competente di questo spaccato di storia del femminismo della differenza sessuale che Teresa ci ha donato è una testimonianza di un’epoca che non deve andare persa, soprattutto in un momento storico in cui prevalgono, nel movimento femminile e femminista, associazioni e gruppi di donne che praticano “la parità”. Muoversi nel registro della parità con il maschile comporta l’omologazione al sistema precostituito, solo il lavoro simbolico-politico della differenza sessuale produce libertà femminile. Dirò di più, “un luogo accanto” è un’invenzione grandiosa di pratica politica nata da una contingenza (l’esperienza del gruppo di donne del quartiere del ‘70 da non buttare nel dimenticatoio) che consente ad Identità e Differenza di essere una delle associazioni più longeve e feconde d’Italia. Attraverso la restituzione che ne fa Teresa un” luogo accanto” diventa una pratica politica da importare per qualsiasi gruppo di donne o/e di uomini, che abbiano il desiderio di realizzare la stessa fecondità e longevità.

E’ necessario, quindi, che si moltiplichino le storie, le testimonianze delle esperienze legate al “la differenza sessuale”, per creare e acquisire nuove pratiche,una tradizione più forte e rendere più efficace il passaggio del testimone alle nuove generazioni.

Teresa Lucente, Il Luogo Accanto. Identità e Differenza, una Storia di relazioni, ed. effigi