La sera del 7 in Sala Borsa a Bologna, l’associazione Sexyshock ha
aperto un dibattito cittadino sulla prostituzione in conseguenza del
disegno di legge Carfagna che ha messo a rumore la pubblica opinione. Ben fatto, perché anche nei momenti difficili occorre non perdere di
vista la sostanza dei problemi: sulla prostituzione ci sarebbe da
discutere per ore, visto che i secoli perpetuano un fenomeno che non
desiste e che le donne comprendono, sì, le questioni che hanno a che
vedere con la dignità e la libertà di tutte, prostitute comprese, ma
non riescono assolutamente a capire perché gli uomini non indaghino su se stessi a partire da questo loro costume.

Benissimo fatti anche i
contributi, quello giuridico di {{Barbara Spinelli}}, quello di competenza
per i tanti progetti che ha seguito e segue di {{Porpora Marcasciano}}, e
quello di {{Sandro Bellassai}}, un uomo che riesce a configurare il
problema senza indulgere alle tradizioni proprie della {leggerezza}
del genere maschile.
_ Sono emerse così con buona evidenza le ragioni
storico-politiche che fanno della prostituzione un elemento di
controllo sociale oggi sempre meno (così almeno ci si augura)
accettabile, poiché divide il perbene e il permale della società
sempre spostando il carico sulle donne e imponendo il dominio
dell’ipocrisia e del lucro.

E’ bene, per l’attualità politica, sottolineare qual’è, al riguardo,
la linea del governo.
_ In primo luogo {{usare il chiasso mediatico}} sulle
prostitute per fare ombra alla vertenza Alitalia con la presentazione
di un disegno di legge – e non di un decreto – che arriverà in porto
con i tempi del calendario parlamentare.
_ {{Il Parlamento, ormai
esautorato}}, potrà discutere di questi temi, mentre per le leggi
fondamentali dovrà subire i decreti e mettere a tacere l’opposizione.

La società, poi, subito presa dallo scandalo e dall'{orrore} della
prostituzione di strada, non ha previsto gli effetti di ricaduta dalle
sanzioni annunciate, parte di una strategia precisa volta al controllo
sociale.

Alcuni sindaci si avvarranno dei loro poteri per interventi
specifici, mentre vigili e polizia potranno sentirsi autorizzati a
chiedere ad una coppia che sotto casa indugia nel congedo se stiano
trattando il prezzo di una prestazione; o a chiedere i documenti ad un
forestiero che, dal finestrino di un’automobile, chiede indicazioni
stradali; e a fermare per tentato adescamento una delle tante signore
di mezza età che – labbra siliconate, orecchini semaforici, tacchi
vertiginosi e pantaloni superaderenti su passi ondeggianti in realtà
malfermi – vanno legittimamente vestite come gli pare a trovare i
nipotini.

Dalla solita ipocrisia del non voler vedere cose scomode può arrivare
qualcosa di peggio….