Nei giorni del delirio contro i fantasmi del Gender e mentre Roma ha ospitato il più grande incontro annuale nazionale dedicato all’educazione alle differenze e all’affettività (di cui Comune è stato media partner), offriamo questo saggio di Lea Melandri: spiega come e perché possiamo portare l’educazione alle radici dell’umano, cioè in prossimità della vita di ogni giorno, nella sua interezza e fragilità, consapevoli che le tradizionali separazioni tra corpo e pensiero, natura e cultura, reale e virtuale sono venute meno.

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