Valentina è riuscita a chiamarsi Belvisi, prendendo il cognome della mamma Rosanna, uccisa con 29 coltellate dal marito Luigi Messina, che era suo padre…Lui  è stato condannato a 18 anni in primo grado con rito abbreviato e l’esclusione dell’aggravante della crudeltà. Oggi la Corte d’Assise d’appello di Milano ha confermato la condanna a 18 anni di carcere.
Da alcuni mesi Valentina è  riuscita a trasferirsi in Veneto,dove lavora, anche alla ricostruzione di una nuova vita.

Dopo quel terribile avventarsi sul corpo della donna, rammento a chi non lo sapesse, che  dopo l’omicidio  Luigi Messina ebbe solo il pensiero di andare in pasticceria a comprare i babà e poi giocare alle slot machine, vincendo anche 70 euro.Lui, ex guardia giurata, ammise poi di averla uccisa, dichiarando:  «Tra noi c’erano forti tensioni a causa dei miei tradimenti».

Precedentemente  il giudice nelle motivazioni della sentenza,disse  non c’era stata l’aggravante della crudeltà, in quanto le coltellate furono sferrate “verso regioni del corpo vitali”, senza l’intento “di arrecare sofferenze aggiuntive alla propria consorte”.

Per la sentenza di appello del femminicidio Belvisi, Valentina ha potuto contare sulla solidarietà di tante altre donne, figlie e madri che chiedevano fermamente ” No a sconti di pena ulteriori all’ assassino!“, dando a questa ragazza l’affetto e l’abbraccio reale che io posso solo aggiungere tramite internet.

Su Facebook alcune foto che aggiungo, dal gruppo in cui si commenta

#SiamoTutteValentina c’è l’abbiamo fatta!
Grazie anche a mio nome e di tante tante di noi…con tutte il cuore.