Il Comitato Internazionale 8 Marzo porta a conoscenza che, dalla fine di novembre, si è trovato nella condizione di dover lasciare l’appartamento di Castel del Piano, che da circa un anno ospitava il Centro Antiviolenza “Barbara Cicioni”. Tale situazione si è venuta a creare in quanto, essendo terminato il progetto RAV (finanziato dal Cesvol e che nei mesi precedenti ha coperto le spese), dal mese di agosto il Comitato si è dovuto far carico del pagamento dei canoni mensili, contando solo sulle proprie risorse, ciò nella convinzione (e fiducia) che la precedente amministrazione comunale di Perugia avesse messo in bilancio, mantenendo l’impegno assunto nel mese di novembre 2008, una somma pari ad un anno di affitto.

Ciò non è avvenuto e così si è visto costretto a disdire il contratto di affitto dell’appartamento, non essendo più in condizioni, come associazione, di affrontare tale spesa.

Ma l’attività del Centro “Barbara Cicioni” per la tutela delle donne vittime di violenza prosegue presso la sede del Comitato 8 marzo in Via della Viola, n. 1, Perugia.

Da una parte si sta continuando a portare avanti con successo (visto il numero di richieste) il servizio di ascolto ed assistenza legale e psicologica per le donne, che, oltre a telefonare al numero 075/9661032, collegato con la linea nazionale 1522, possono richiedere un appuntamento con un’operatrice, un avvocato o una psicologa, a seconda delle esigenze, che le riceverà con sollecitudine presso la propria sede.

Dall’altra, ormai da mesi, è in corso un confronto e dialogo con l’attuale amministrazione comunale, affinché quest’ultima si faccia promotrice dell’apertura di una struttura in grado di ospitare le donne per un periodo utile ad intraprendere un percorso che permetta loro di uscire dalla violenza, e ne affidi la gestione ad associazioni che in tanti anni di attività hanno operato dando prova di un’alta sensibilità, agendo concretamente per l’affermazione e tutela di diritti delle donne.

Riteniamo che sarebbe motivo di grande orgoglio, per una neo-Amministrazione che ambisce ad essere innovatrice, riuscire a far cadere quelle barriere che nel territorio perugino da anni impediscono di realizzare un vero e proprio centro antiviolenza.