Castellammare di Stabia: dopo aver chiuso lo sportello antiviolenza, la Giunta legittima le violenze pubbliche. I Vigili investiti dell’onere di perpetrarle.Il senso profondo della delibera comunale della giunta Bobbio a Castellammare è nient’altro che {{l’estensione delle violenze sempre subite dalle donne tra le mura domestiche}}: il capofamiglia punisce, vieta e percuote per impedire che, a parte lui stesso o col suo consenso, qualcuno possa manomettere le donne di sua proprietà.

C’è sempre qualcosa di più dietro le apparenti follie di una politica prepotente e diretta a {{governare i corpi in luogo delle risorse}}.

{{I corpi di donna teatro di guerre, ma anche teatro dell’involuzione generalizzata per giungere ad un nuovo autoritarismo di Stato.}}

Per tenere i conti in ordine, lo Stato ha privato gli enti locali della possibilità di dare i servizi. In questo le donne sono quelle che pagano sempre il prezzo più alto.

Per la politica è cambiato poco nella stagione della crisi internazionale: la distribuzione delle risorse tra istituzioni e capi è pressoché immutata. Per le cittadine è cambiato invece molto nell’accesso al frutto del lavoro e della cura che producono: il nuovo Welfare è la carità e la beneficenza. il denaro per fare l’una e l’altra, si sa dove trovarlo: nelle borsette delle donne più povere d’Europa.

E il Sindaco Bobbio ha capito bene che ci vogliono nuove regole malamente scritte (ma sarebbe stato in grado di scriverle meglio?). Regole malamente scritte per imporne altre non scritte, mirate a {{negare le conquiste femminili}} : reprimere i bisogni e multare la libertà delle donne, che intanto è sempre in discussione: sia che le si voglia obbligare a scoprirsi e sia se avvenga il contrario.

Nel corso del consiglio è stato vantato l’aumento delle entrate per multe automobilistiche, che però hanno una destinazione rigida. {{Le multe sulla libertà femminile a cosa dovrebbero essere destinate?}} Prima di tutto a far bottino di un risultato, da donare ad altri capi, da parte di un’amministrazione incapace di altro.

Le donne in Giunta non sembravano offese: ultime della casta, hanno forse pensato che farsi proteggere dai capi a spese della dignità propria e delle altre, non presenti grandi rischi. Fino a prova contraria!

Ma le regole per ora non lasciano dubbi: l{{a delibera è illegittima}}. La nostra esperienza ci ha però dato un’altra certezza, le regole si infrangono anche con la forza dello Stato: a Terzigno come a Castellammare, come sempre, tenendo in ostaggio la vita delle donne.

Se ci saremo noi, {{denunceremo per stalking i vigili misuratori }} ed invitiamo le altre a farlo. Cos’altro potrebbe essere la sistematica ispezione degli abiti, se non atto persecutorio e ripetuto? Cos’altro potrebbe commettere il vigile che si china per vedere quanto slip si vede, magari alla stessa ragazza ispezionata il giorno prima, e magari quella che gli piace di più?

{{E se il vigile è una donna?}} Rifiutarsi, interrompere il comando, sappiamo, comporta gravi ritorsioni. Se il vigile è una donna col centimetro in mano, è certamente un’altra vittima di un potere a misura di uomo. Un potere sempre oltre misura.

Per noi non è finita qui!

Udi di Napoli

Napoli, 26 ottobre 2010