Il festival internazionale di cinema lesbico Some Prefer Cake si è concluso domenica 23 settembre, al Nuovo Cinema Nosadella di Bologna, con la proclamazione dei film vincitori del Premio della Giuria e del Premio del Pubblico.Nell’edizione 2012 Some Prefer Cake ha raddoppiato il proprio pubblico, registrando 4.000 presenze nelle quattro giornate di programmazione.

{{I premi della giuria}}

La giuria della sezione narrativi, composta da Silvia Novelli, programmatrice del Torino GLBT Festival, Silvia Minelli, direttrice organizzativa del Florence Queer Festival, Titti De Simone, presidente del Sicilia Queer Festival e Margherita Palazzo, giornalista del web magazine Sentieri Selvaggi, ha attribuito il premio come {{miglior cortometraggio}} a{ {{ Ifarim – Stitches}} } di Adiya Imri Orr (Israele, 2011), “per la capacità di toccare in pochi minuti più livelli di lettura e di esperienza, offrendo una visione non stereotipata della maternità e della maternità lesbica. Una rara riflessione sull’esperienza genitoriale come scelta di diritto e non come obbligo connesso al ruolo femminile, con un finale non scontato che lascia aperto lo spazio alla discussione”.

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Menzione speciale}} per { {{Dhé Lell World}} }, di “Sirka” Capone, “per l’ironia con cui si prende gioco della rappresentazione patinata dell’empowerment lesbico e l’autoironia con cui una comunità si racconta, facendo dell’umorismo un elemento di forza e di visibilità”.

Il premio come{{ miglior lungometraggio}} è stato assegnato a { {Mosquita y Mari} }, opera prima di Aurora Guerrero (Stati Uniti, 2011), “per la forza con cui racconta una comunità, quella latina, protagonista di questo esordio alla regia, oltre che parte attiva nella sua realizzazione. Per il realismo di uno sguardo capace di catturare tutte le sfumature dei moti adolescenziali, tramite il non detto e i piccoli gesti, grazie anche alla potenza delle interpretazioni delle due giovani protagoniste”.

{{Menzione speciale}} a { {{Joe + Belle}} } di Veronica Kedar (Israele, 2011), “per l’originalità surreale e la scelta di giocare con il genere della commedia grottesca, proponendo, come raramente accade, due protagoniste tanto folli quanto lucide nello scegliere una vita autenticamente fuori dalle regole. Con un happy end esplosivo in cui al posto delle stelle cadenti continuano a piovere bombe”.

La giuria della {{sezione documentari}}, composta da Giovanna Grignaffini, docente del Dams di Bologna, Federica Fabbiani, ideatrice di leztrailer.it e webmistress di women.it, e Maria Pia Brancadori, presidente della Circola Alice Guy di Cagliari, ha conferito il premio come {{miglior documentario}} a { {{Difficult Love}} } di Zanele Muholi e Peter Goldsmid (Sudafrica, 2010), con la seguente motivazione: “per la straordinaria sensibilità figurativa e linguistica attraverso cui il film costruisce un autoritratto, potente e commovente, di un’artista e di una militante totale. Un’artista che non ha paura di mostrare le lacrime di fronte al dolore del mondo. Un’artista, soprattutto, che ha saputo trasformare le difficoltà dell’amore lesbico in poesia e bellezza.”

{{Menzione speciale}} a Audre Lorde: { {{The Berlin Years 1984 to 1992}} } di Dagmar Schultz (Germania, 2012), per “il sapiente lavoro su documenti e materiali d’archivio di cui è intessuto il film. E per la sua straordinaria capacità di ricostruzione e restituzione di un ambiente, di una cultura e di una vita: nera, lesbica, orgogliosa, combattente e… felice.”

{{I premi del pubblico}}

Per quanto riguarda il premio del pubblico, la votazione più alta per la categoria dei lungometraggi narrativi è stata ottenuta da { {{Cloudburst}} } di Thom Fitzgerald (Canada, 2011), commedia ironica e divertente che racconta la storia di Stella e Dotty, 150 anni in due e 31 anni di convivenza, in viaggio verso il matrimonio per proteggere il loro diritto di concludere insieme la propria vita.

Il voto del pubblico per il{{ miglior documentario}} è andato a convergere con quello della giuria, assegnando il premio a { {{Difficult Love}} }.

Infine il riconoscimento del pubblico come{ miglior cortometraggio} è andato a { {{The Mermaids}} } di Petra Clever (Germania, 2012), storia di Nikki, studentessa di matematica nerd e quasi invisibile, alle prese con il football americano.