Apprendiamo con disappunto ma senza stupore che a tutt’oggi non esiste ancora un percorso certo per il Roma Pride 2009.E’ evidente che le motivazioni addotte da Comune e Questura sono pretestuose: il vero motivo che giustifica il rifiuto è{{ il disprezzo e l’intolleranza}} che animano la nuova amministrazione comunale e il governo di questo paese, che troppo spesso confonde la sua anima istituzionale con la sua anima religiosa e nera.

Condanniamo fermamente questo {{atteggiamento violento e lesbo/omo/transfobico}} che non fa altro che alzare il livello dell’odio fino al parossismo: non dimentichiamo le orrende retate contro le trans avvenute sotto gli occhi di “onesti” cittadini muniti di videocamere e telefonini pronti a immortalare la “mattanza”, oppure le lesbiche stuprate con intento correttivo, che tanto riportano la memoria a fatti che hanno funestato la nostra recente storia del novecento.
{{I fascismi ritornano}}, hanno facce diverse ma medesimi intenti.

E qui i fatti: {{lo scorso anno}}, il 7 giugno, Piazza San Giovanni è stata negata per lo svolgersi di una funzione religiosa (un coro); quest’anno per il 13 giugno il calendario ci propone un nuovo santo e dunque la piazza viene nuovamente negata.

{{E’ una storia senza fine}}: ogni giorno sul calendario c’è un santo diverso (e non diverso tra virgolette…) da glorificare.
_ Sorge legittima una domanda: ma da quando Roma è stata annessa allo Stato del Vaticano?
Perché in questo caso il permesso va richiesto alle guardie svizzere, non più alla Questura.

E allora ci adeguiamo:

{{soluzione A:}} sabato 13 giugno, cresima di massa di gay, lesbiche e trans (e non abbiamo detto matrimoni, badate bene…) con occupazione della chiesa di S. Antonio che ama tutti, anche gli animali, e quindi… il Santo Padre e Fra’ Alemanno non potranno dire di no.

{{soluzione B:}} sabato 13 giugno, tutte e tutti al Colosseo…. chi porta le bestie feroci?

Con mesta Letizia

{Coordinamento Lesbiche Romane}