Dall’assemblea permanente delle donne per i consultori di Roma, lettera aperta a tutte/i coloro che vogliono consultori gratuiti, laici, apertiI consultori sono al centro di pericolose attenzioni in più di una regione. A partire dalla proposta di legge di riforma nella regione Lazio (prima firmataria OlimpiaTarzia) passando alla proposta del sussidio alle donne che rinunciano ad abortire del comune di Correggio e continuando con la scelta del Piemonte di inserire movimenti per la vita nei consultori pubblici, per non parlare dei progetti della Lombardia in tal senso, assistiamo ad un susseguirsi di iniziative diverse ma che hanno un palese comune obiettivo:
_ {{limitare la libertà di scelta delle donne,}}
_ anche attraverso le interferenze di associazioni confessionali.

La situazione dei consultori si presenta problematica in generale sia perché le varie realtà regionali sono già disomogenee rispetto al servizio sia perché in tempi di ristrettezze finanziarie è forte la tendenza a tagliare servizi come i consultori perchè considerati più fragili e/o meno essenziali rispetto ad altri sul versante dell’assistenza socio-sanitaria.

A Roma stiamo contrastando l’iter della proposta di legge che – se fosse approvata – stravolgerebbe la natura dei consultori, che devono rimanere laici e aperti a tutte le donne senza limiti e barriere e devono continuare a sostenere la prevenzione e la salute delle donne.

Ma sappiamo che la maggioranza in Regione guidata dalla Presidente Renata Polverini ha i numeri per farla passare se e quando vorrà. Riteniamo che {{se una legge di impronta confessionale come il testo proposto dovesse passare nel Lazio sarebbe a rischio l’impianto della norma nazionale oltre a quelle regionali.}}

Ci sembra superfluo osservare che a quel punto {{la minaccia alla piena applicazione della legge 194}}, già messa a dura prova per l’aumento costante dei medici obiettori, si farebbe molto più concreta.

Sul corpo delle donne, sulla loro autonomia e libertà si sta giocando una brutta partita e l’unico modo per impedire a questo processo di continuare è {{mostrare che c’è una rete di donne}} determinate a vigilare sul pieno funzionamento dei consultori per garantire la salute di donne e bambini e non farseli scippare o stravolgere.

Pensiamo che sia giunto il momento di mettere in comune esperienze e informazioni, documenti e testimonianze per immaginare e avviare strategie comuni e iniziative adeguate al livello dello scontro che si profila.

Per queste ragioni proponiamo un{{ primo incontro nazionale}} da tenersi a{{ Roma, Casa internazionale delle Donne (Via della Lungara) }} {{venerdì 17 giugno dalle h 15 alle h 19}} allo scopo di renderci tutte più forti, più consapevoli e meno fragili.

L’incontro è{{ aperto ai contributi di tutte le donne che lo vorranno, a utenti, operatrici e operatori, associazioni di donne e di categoria, amministratrici e amministratori locali, sindacati e a tutte/i coloro che sentono l’esigenza di attivarsi }} per evitare che le donne italiane siano private di un servizio di base essenziale per la salute delle donne italiane e migranti e quindi per il benessere delle comunità.

Siamo consapevoli che non è possibile per tutte/i partecipare fisicamente, proponiamo quindi che chiunque vuole possa far giungere adesioni, testimonianze, opinioni e suggerimenti in tutte le modalità che ritenete più agevoli (mail, dvd, youtube, lettere). Quel giorno attiveremo una connessione con skype in modo da consentire anche quel tipo di partecipazione.

Attendiamo riscontri, contributi di idee e adesioni

{{Assemblea permanente delle donne contro la proposta di legge Tarzia}}

{L’Assemblea permanente delle donne contro la legge Tarzia ha promosso, in meno di un anno, oltre 100 fra azioni, documenti e incontri; il 14 aprile 2011 con il grande corteo per i CONSULTORI PUBBLICI E GRATUITI, ha portato in Regione Lazio le prime 80.000 firme raccolte contro la proposta di legge che smantellerebbe i consultori familiari. Firme che la presidente Polverini, a oggi, si è rifiutata di ricevere, negando un incontro ufficiale all’Assemblea come più volte richiesto. La raccolta firme continua. L’Assemblea è costituita da numerose realtà associative, sindacali, degli ordini professionali, collettivi, singole donne. Significativo è che nel Lazio CGIL, CISL e UIL, oltre a moltissime altre istituzioni competenti e del settore, abbiano preso posizione contro la proposta di legge Tarzia. }

Oltre al “paese delle donne on line” potete trovare i materiali raccolti in questi mesi su: www.noidonne.org / www.vitadidonna.it / www.zeroviolenza.it / http://consultaconsultoriroma.blogspot.com/http://consultaconsultoriroma.blogspot.com/

immagine da [filomena la rete delle donne->http://www.filomenainrete.com/?p=333]