Dalla mailing list Luciano Martocchia Pescara riprendiamo questa testimonianza di una candidata nell’area della sinistra.Non sono riuscita a scrivere un diario della campagna elettorale come avrei voluto, ma in questo momento, pur nello sgomento per la gravissima sconfitta della sinistra tutta, non ho pentimenti per aver accettato di mettere in gioco la mia faccia e la mia storia.

Ho misurato, ancora una volta come nel ’94, la distanza da una forma della politica che non mi rappresenta, non mi corrisponde e non mi include e contemporaneamente l’esito diffuso di quel {{degrado della vita quotidiana e della convivenza civile}} che ha riconsegnato questo Paese alla destra.

Si è consumata una vicenda cominciata con l’assassinio di Moro e {{non sarà facile affrontare davvero l’analisi fino in fondo.}}

Non sono parte in nessun modo dei tanti e diversi e spesso incancreniti gruppi dirigenti di una sinistra che è stata per me sempre più inavvicinabile negli ultimi vent’anni, ma {{non voglio sottrarmi alla responsabilità storica di continuare a testimoniare la necessità della sinistra per questo Paese.}}

Mi sembra che elettori ed elettrici abbiano fatto pagare alla sinistra un malessere abilmente costruito attraverso una multiforme manipolazione della realtà. {{Mi auguro che il prezzo da pagare alla fine non risulti per tutti ben più caro}}.