IMG-20170318-WA0002Si è conclusa a Greven (Germania) da pochi giorni l’esposizione Angelinterra di Serenella Dodi, un’artista “nomade” che ha conosciuto l’Africa da bambina, si è formata in grafica e pittura in Inghilterra e in California, ha lavorato a lungo in Italia ed attualmente vive tra l’Italia e la Germania.

Angelinterra – dice Dodi – costituisce quasi l´epilogo di un lento lavoro iniziato nel 2012 che ha trovato in questa esposizione una possibilità di espressione a 360 gradi. Sono, infatti, guaches, sculture, mixedmedias e installazioni le opere esposte, quasi un´antologica per declinare in ogni forma la precarietà della condizione umana su cui incombe il caso, “il fulmine che governa ogni cosa” come dice Eraclito in un frammento.

“è qui, che diventiamo angeli, in questa sarabanda del non-senso in cui ci muoviamo appesi a un filo…Non conosco altro posto e lo sapeva bene anche William Blake”.

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Le sculture lignee esposte – i tronchi, gli angeli sospesi ai fili – e le figure drammaticamente ammantate di nero fanno pensare all’influenza dell’Africa. L’opera complessa di quest’artista mescola “elementarità” e oscurità, neri e rossi, quasi una cromaticità bipolare. Il colore in Angelinterra si fa presenza, allucinazione, forma.

Foto mostra“Il mio lavoro -riprende Serenella Dodi- gira intorno ad una realtà invisibile, pregna di fratture, strappi, desiderio di bellezza intesa come un’armonia disarmonica, un bisogno di libertà da quello che volenti o no, c´incatena. Inutile fare l´elenco. Passo dopo passo, quindi, è nato un piccolo mondo rosso ossido e nero. Per Matisse questi sono “tutti i colori”. Per anni ho amato le tinte tenui, ma poi ho stabilito che fossero questi due i colori più espressivi. Oggi, mi ritrovo spesso anche a combattere con il grigio…L’assenza di forme per arrivare al nucleo delle emozioni, soprattutto nella scultura, è diventata quasi un´ossessione… Mi è difficile parlare d`Arte, un mistero sempre, forse un posto dove riconosco la nudità dell´invisibile, un ponte tra l´Umanità e l´Infinito”.

Serenella Dodi ha curato la terza edizione di Palagiocontemporaneo che si è tenuta a Pescia nell’ottobre del 2016, esponendo le sue opere insieme a diciannove artisti provenienti da sette paesi.

Tra le sue opere, ricordiamo Il Pianeta dei Pesiani ispirato da One hundred Swahili Tales di Jan Knappert e altre novelle grafiche di cui ha curato testo e illustrazioni.