È in rete il numero 2/3  2017 di www.giudicedonna.it  con la bellissima intervista a Marisa Rodano

Vi proponiamo uno stralcio dell’intervista

…Nel carcere delle Mantellate, sovraffollato oltre ogni limite, mi ritrovai in una cella con altre tre donne, di cui due arrestate perché avevano abortito, la terza era una straniera. La maggioranza della popolazione femminile era detenuta per violazione del divieto di aborto. Furono giornate difficili, ma ebbi modo di conoscere il mondo del carcere e l’umanità dolente che lo abitava, di riflettere sulle  ragioni di una scelta così difficile compiuta da alcune delle mie compagne di cella e sugli strumenti per evitare scelte dettate dal bisogno.

Il 23 luglio fui portata in Questura e poi rilasciata.

Incredula, felice e sollevata mi avviai a piedi verso casa, attraversando il centro di Roma; lungo la strada incontravo volti preoccupati, scuri, ma non mi fermai a parlare e a chiedere, desiderosa com’ero di raggiungere la mia casa. Capii subito che la fine del Fascismo era vicina; il successivo 25 luglio 1943 cadde il regime fascista, Mussolini venne arrestato e portato a Campo Imperatore sul Gran Sasso. Iniziarono i negoziati tra il Governo Badoglio e gli alleati, ma il 9 settembre i tedeschi occuparono Roma. Io, essendo “schedata”, passai nella clandestinità.

Nei nove mesi di occupazione tedesca della Capitale continuarono numerose le azioni di contrasto nei confronti dell’ex alleato tedesco; noi giovani universitari, oltre a proseguire le azioni dimostrative, di collegamento e di informazione, e l’attività di distribuzione della stampa clandestina, partecipavamo ad azioni rischiose, come il trasporto di bombe – persino nascoste dentro una carrozzina per neonati -, le scritte sui muri, la semina di chiodi a tre punte per forare le gomme dei mezzi di trasporto nazisti.

Partecipavamo ad una rete di assistenza solidale alle famiglie degli incarcerati e dei caduti; attraverso scritte sui muri, diffusione di manifestini e copie di giornali clandestini , cercavamo di coinvolgere i cittadini e di spingerli a reagire contro la guerra e l’occupazione tedesca….