Non sappiamo quasi niente di Giuseppina Casasole, se non che era una signora di 60 anni di Viterbo che – forse- era in vacanza con la figlia minorenne nel piccolo paese di Limone Piemonte, un delizioso luogo di montagna, dove ancora si canta nelle feste in occitano.

Fu proprio lei la figlia, il 30 maggio, a chiedere aiuto disperata: la mamma non era mai tornata da quella passeggiata in montagna a raccogliere fiori con il suo cane. La trovarono in un dirupo e pensarono a un incidente. Non voglio e non posso immaginare come apprese la notizia la figlia giovanissima.

Leggo oggi che è stato trovato l’autore del crimine, Simone Viale, senza motivazione personale alcuna, imbottito di droga e con una mente evidentemente già persa da tempo, malgrado i soli 19 anni: l’aveva spinta lui, con un calcio nella schiena. Giù, giù nel dirupo. E basta.

Chi è la famiglia di questo disgraziato che così giovane è già fuori di testa? Non so il cane se l’hanno ritrovato, non so niente e penso solo a quanto doveva essere felice quel giorno, finita da un folle che finirà per alcuni anni in una comunità di recupero e chissà cosa recupera e chissà come potrà recuperare il dolore sua figlia, le persone che ha lasciato e sapranno bene tutte chi è Giuseppina Casasole, casalinga di Viterbo che non era su Facebook.

Un abbraccio alla figlia che quando mai volesse, non abito distante da lei… nella Tuscia.

A lei e a chi mi legge invio la poesia di Giacomo Bellone, tradotta dall’ occitano che ha per titolo Limone-Limon proprio dove Giuseppina ha lasciato la vita su questa terra e amore… 

Passano dei mesi
che nemmeno te ne accorgi,
passi in fretta per le viuzze,
senti le campane suonare,
vedi le ferite del Monte Vecchio
e vai avanti come se
fosse sempre stato cosí.
Un giorno, non sai perché
forse per un campo arato
o una bica storta
o Dzoumariot seduto sulla pietra
davanti alla chiesetta
Limone
ti gocciola dentro
e vorresti essere un secchiello
per raccoglierlo tutto.